1. I racconti della piantagione, 3: la prima notte con Louis.


    Data: 31/05/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    ... Quando lo toccai il suo pene ebbe un leggero sussulto e si alzò mentre una specie di scossa elettrica mi partì dai testicoli. Feci girare in piccoli cerchi la lingua sulla punta del suo pene, aiutandomi con entrambe le mani, facendo in modo da abbassargli la pelle che copriva il glande. Dischiusi ancora le labbra e lo presi in bocca a fatica, solo la punta, la cappella e poco altro, tanto era grosso, feci dei timidi movimenti col capo in modo da andare su e giù su quel ben di dio per qualche centimetro. Ad un certo punto Louis mi afferrò la testa con le mani e impose un ritmo più veloce e una maggiore profondità al movimento del mio pompino, andai avanti e indietro per qualche minuto e lui cominciò a sospirare, mi arrivava fino alla gola e mi sembrava di soffocare, più volte dovetti trattenere dei conati di vomito . Quando fu quasi in procinto di venire, mi bloccò di colpo la testa ed estrasse lentamente il membro, lunghi filamenti di bava vischiosa pendevano come scale tibetane di corda tra le mie labbra e la sua bella cappella rosa. Mi fece voltare di schiena e mi spinse giú sul letto in modo che io mi trovassi sdraiato sulla pancia. Si mise in ginocchio dietro di me, mi afferrò le natiche con le sue mani d’acciaio e me le aprì per bene in modo che la sua lingua potesse avere comodo accesso al mio ano. Sentii un primo colpo di lingua, esplorativo, poi un altro, ah mio dio, nessuno mi aveva mai leccato il culo ed era stranissimo, mi sentivo un po’ a disagio, ma poi ...
    ... lentamente il sottile piacere prese il sopravvento, poco a poco riuscii a lasciarmi andare e fu solo godere. Ora la sua lingua non mi leccava, ma tenuta rigida come un piccolo pene andava avanti e indietro penetrandomi, preparando il mio buco a quello che avrebbe presto dovuto subire. La sua testa e la sua lingua calda e umida andavano avanti e indietro come scopandomi, mentre le sue mani mi serravano e divaricavano fortemente il fondoschiena per cercare di arrivare sempre più in fondo, la sua saliva mi colava lungo l’interno delle cosce, era bellissimo. Louis si alzo in piedi, mi afferrò per i fianchi e mi alzò in modo che venissi a mettermi a quattro zampe davanti a lui, mi attirò a sé e si appoggiò con il pube contro il mio deretano, infilò il cazzo tra le mie natiche abbondantemente bagnate della sua saliva, lo passò e ripassò, facendomelo scorrere tra le chiappe, sollecitandomi l’ano, facendomi sospirare di desiderio, si sputò sulle mani e con la saliva vischiosa lubrificò ancora il suo cazzo, dritto e teso, pronto a prendermi come fossi una cagna. Eccolo, lo appoggiò proprio al centro del mio sedere, la cappella premette contro il mio ano dilatato e pronto a riceverla, mi bloccò i fianchi e con una leggera spinta la mise dentro, solo qualche millimetro, come per gustarsi al meglio quel primo approccio, con una seconda spinta delicata lo fece penetrare per qualche altro millimetro, io trattenevo il fiato. Ora cominciò a muoversi lento, lento, lento, ad ogni spinta del bacino ...