1. Il giro di prova


    Data: 01/06/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... posto a sdraiarmi sfinito. Anche lui, giratosi, si è lasciato andare sul sedile. Eravamo ancora affannati e dovevamo far tornare i cuori ad un ritmo regolare. In silenzio, respiravamo a pieni polmoni quell’aria satura di odore di sesso, di sperma. Poi lui si è allungato, tornando con la testa sul mio cazzo, adagiato verso il fianco destro, ancora gocciolante. Lo ha ripreso in bocca.
    
    “Che fai?”
    
    “Voglio pulirtelo bene e poi… Vedi?... Perde ancora e non voglio sprecare niente” e via a leccarlo.
    
    Ho sorriso e l’ho lasciato fare. Rilassato. Però, sarà stato il rumore dei suoi risucchi, il pensiero che tornava alla meravigliosa scopata appena fatta, la sua bravura, sta di fatto che ha cominciato a risvegliarsi, chiaramente voglioso di godere ancora. Non potevo crederci. Non mi era mai successo in così breve tempo e, poi, alla mia età.
    
    “Dai, smettila… Smettila”, dicevo senza molta convinzione. Ma lui ha continuato. Il cazzo era tornato d’acciaio e mi stava facendo chiaramente ancora un pompino. Ormai non potevo più tirarmi indietro. La mia mano è scivolata alle sue chiappette. Gli ho infilato un dito a rimestarlo nel buco pieno di sperma. Non ero più padrone di me stesso. Era il piacere che comandava mentre ero immerso in quella bocca umida e famelica. Non ci volle molto perché gli afferrassi la testa per tenerla ferma mentre scaricavo ancora una volta il contenuto dei coglioni, che ha ingoiato tutto, fiotto dopo fiotto, fino all’ultima goccia.
    
    Avevo il cervello ...
    ... completamente vuoto, come le mie palle.
    
    “Ti amo”, mi ha detto. “Tu sei il mio uomo”.
    
    “Che dici? Non è possibile. Sono sposato e poi sono troppo vecchio per te. Ho 48 anni e tu 20. Devi trovarti qualcuno della tua età”.
    
    “Non mi vuoi? Non ti piaccio? Non ti ho fatto godere come avresti voluto?” e mi guardava preoccupato.
    
    “No, no, questo no. Sei stato fantastico. Non credevo di poter godere tanto. Non ho mai goduto tanto”.
    
    “E allora? Tu mi sei sempre piaciuto, fin da quando ero piccolo e non sapevo ancora niente del sesso. Anche io non ho mai goduto come stasera. Con te ho finalmente raggiunto il cielo e non solo con un dito ma ne ho tutta la mano piena. Ti prego, vediamoci ancora, facciamolo ancora. Ti prego” e si strinse forte con la testa sul mio petto.
    
    Non potevo negarlo. Dovevo ammettere a me stesso che anche io lo amavo. Lo accarezzai.
    
    “Ok, ok. Hai ragione, cucciolo. Lo faremo ancora ma questo non deve influire sulla mia famiglia. Ancora non so che pensare, però non mi piace che la gente mi consideri gay, specialmente i miei figli”.
    
    “Ma certo. Lo faremo con discrezione. Tu sei il mio uomo e voglio che tu resti un vero maschio agli occhi di tutti, anche dei miei. Il mio uomo è maschio e basta!” concluse categoricamente. Ci siamo guardati e ci siamo abbracciati, felici.
    
    Adesso, tre volte a settimana, la mattina, quando la madre è al lavoro, io lascio l’officina ai miei meccanici e salgo un’oretta da lui per un caffè e me lo scopo alla grande. Tanto ormai ...
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