Gita in gommone
Data: 01/06/2020,
Categorie:
Scambio di Coppia
Autore: Astri, Fonte: Annunci69
... compagni.
Mi lasciai andare giù, svuotando il fiato più che potevo; sentii lo spegnersi di un incendio su tutto il corpo, l’acqua cristallina, mi avvolgeva completamente, ogni parte del mio corpo, ogni millimetro della mia pelle era pregno dalla sua carezza, di botto sentii spegnersi l’arsura del sole, del vento, della salsedine e di quel torbido e sconvolgente eccitamento. Acqua, fresca, trasparente, rigenerante, materna, consolatrice, appagante, azzurra, violenta, vera, reale, tangibile, semplice e vitale. Da sotto vedevo i piedi, le gambe, i corpi dei miei compagni di gita, vedevo il fluttuare delle loro membra, la produzione continua di bolle, ed il cielo sopra di loro. Mi sembrava di non appartenere a quella situazione, di essere un estraneo che stava assistendo ad un film in un cinema di periferia, la domenica pomeriggio, solo, in ultima fila, solo, distante. Ad un certo punto pensai che sopra c’era la mia donna, insieme a due estranei, di cui non sapevamo niente, non sapevamo chi erano, da dove venivano, che cosa facevano, perché erano lì, che cosa volevano, dove ci avevano portato, dove ci avrebbero portato. Un moto di panico prese consistenza in me; emersi più velocemente possibile, un orizzonte di schiamazzi e di allegria mi sommerse nuovamente, tutto tornò come prima.
Giocammo a schizzarci l’acqua in faccia vicendevolmente, facemmo tuffi, torsioni ed incontri subacquei, ci tiravamo per i piedi spingendoci giù, oppure spingevamo la testa del malcapitato di ...
... turno sott’ acqua, per poi scappare di qualche bracciata e farsi acciuffare, iniziando nuovamente il gioco come vittima. Continuavamo a ridere e giocare, sfiorandoci, toccandoci sentendo in continuazione il palpitare dei nostri corpi.
Angelique fu la prima a risalire sul gommone, io feci due bracciate allontanandomi da Doriana e Michel che continuavano il loro chiassoso gioco. Mi distesi a morto, il cielo era turchese, nemmeno una nuvola, mi sembrava impossibile divertirmi così tanto, vivere delle emozioni così travolgenti, in un posto che doveva essere simile al paradiso.
Chiusi gli occhi per qualche istante, le risa furono un eco coperto dal leggero sciabordio dell’ acqua nelle mie orecchie, il sole mi scaldava il viso e la pancia, l’acqua mi rinfrescava la nuca e la schiena, di nuovo solo, distante da tutto e da tutti, solo, un’ altro io, un’altra dimensione, un’altra realtà. Pensai a quello che stavo vivendo, a come era iniziata la giornata, la partenza da casa al mattino presto per godersi le migliori ore di sole, a quello strano incontro, a come sarebbe stato l’epilogo. E se fosse già tutto finito? Adesso saliamo sul gommone e ci riportano indietro, ci salutiamo da buoni amici scambiandoci gli indirizzi, e promettendoci improbabili incontri ci lasciamo. E se fosse già tutto finito? Mi colse l’ansia. Ripresi la posizione eretta sentendo il fresco dell’ acqua sulle parti del corpo riscaldate dal sole che splendeva in mezzo al cielo, e di nuovo prono, nuotai verso ...