Di Noelle solo il ricordo
Data: 03/06/2020,
Categorie:
Feticismo
Autore: Paride, Fonte: EroticiRacconti
Tornavo da Milano in treno una domenica sera, ero andato su per sentire il concerto di un famoso chitarrista ed ero stato ospite di amici, mi ero ripromesso di prendere un treno nel primo pomeriggio ma, complici le chiacchiere e le varie cose finì che arrivai in stazione troppo tardi, quando il mio treno aveva appena chiuso le porte. Innervosito me ne andai in biglietteria dove riuscii a farmi cambiare il biglietto ma dovetti aspettare il successivo, l’ultimo utile per poi poter fare il cambio che mi avrebbe portato al paesino dove abito. E’ buffo come pochi istanti possano incidere così profondamente sul destino. Mentre aspettavo sul marciapiede del binario, tra una sigaretta e l’altra, mi cadde l’occhio su una ragazza seduta in terra, da sola, che probabilmente aspettava il mio stesso treno, sui 25 anni, i capelli mossi castano chiari e occhi grandi e blu, una di quelle ragazze cosiddette “backpacker” che viaggiano per l’Europa con lo zainone tra treni e autostop. Sono sempre stato attratto da quel tipo di vacanze anche se purtroppo non ne ho mai veramente fatta una, un po’ perché non ho mai avuto nessuno con cui farlo e l’idea di partire da solo non mi ha mai veramente stuzzicato abbastanza, un po’ perché quando se ne è presentata l’occasione per un motivo o per l’altro non ho potuto. Sono anche sempre stato particolarmente attratto dalle ragazze che decidono di viaggiare in quel modo, le trovo un po’ selvatiche ma affascinanti, mi suscitano un misto di invidia ed ...
... ammirazione. “E’ sicuramente Francese” pensai, sia per i tratti del suo viso che per quel modo di fare che non saprei definire ma che solo le ragazze francesi possiedono. Arrivò il treno, salimmo, raggiunsi la mia carrozza e mi sedetti al mio posto, in breve tempo mi dimenticai di lei, la noia delle due ore passate in stazione e delle tre che avrei dovuto passare seduto su quella poltrona mi avevano reso abbastanza insofferente, iniziai a fantasticare come mio solito, guardando il monotono paesaggio pianeggiante della bassa lombarda che scorreva veloce fuori dal finestrino illuminato dalla calda luce di un tramonto di fine giugno, poi mi addormentai. Dormii per quasi tutto il viaggio, probabilmente con la bocca aperta, mi svegliai giusto un paio di stazioni prima della mia. Sceso dal treno mi avvicinai al tabellone degli orari, il treno aveva fatto un po’ di ritardo e avrei dovuto correre per prendere la coincidenza, per niente al mondo avrei perso un altro treno quel giorno, mi precipitai giù per le scale del sottopassaggio per raggiungere il binario, qualche attimo di esitazione per capire se andare a destra o a sinistra e poi di nuovo su per le scale, il capotreno aveva già fischiato, gli feci un cenno da lontano per farmi notare e lui mi rispose a sua volta con un cenno come a dire di sbrigarmi, mentre salivo le scalette del vagone notai con la coda dell’occhio la ragazza francese che correva nella mia direzione, inevitabilmente mi ritrovai a chiedermi dove fosse diretta, visto ...