Di Noelle solo il ricordo
Data: 03/06/2020,
Categorie:
Feticismo
Autore: Paride, Fonte: EroticiRacconti
... che quel treno non portava in nessun luogo interessante o potenzialmente turistico e durante il viaggio, ad ogni fermata, sporgevo la testa dal finestrino per vedere se la ragazza fosse scesa, per vederla un’ultima volta, era proprio carina. Dopo una quarantina minuti arrivò il momento di scendere, non mi sembrava di aver visto la ragazza sul marciapiede delle stazioni precedenti e dentro di me speravo stupidamente che scendesse proprio alla mia fermata, non so nemmeno io perché. Scesi dal treno, ero l’unico passeggero ad essere sceso li, d’altronde era già tanto che ci si fermasse un treno, rimasi qualche istante sul marciapiede aspettando che il treno ripartisse quando la vidi chiedere informazioni al capotreno e poi scendere, mi sentii un po’ un idiota ma in fondo avevo soddisfatto la mia piccola curiosità, potevo andarmene a casa, appena mi voltai per andare verso il sottopassaggio mi sentii chiamare. “Hei, hei!!” Mi voltai, era proprio lei che sbracciandosi mi faceva cenno di aspettare, un po’ incredulo andai nella sua direzione. “Parles tu francais?” Era francese, certo che era francese, pensai. Tipico dei francesi chiederti se parli francese prima di tutto il resto, quando va bene, quando va male ti si rivolgono direttamente in francese. Il mio francese si limitava a poche e semplici frasi di circostanza, non l’avevo mai studiato a scuola, quel poco che sapevo l’avevo imparato dalla moglie di un lontano cugino che, quando ero bambino, veniva spesso a trovarci. “Un ...
... petit peu.. Anglais?” Le risposi, sorridendo. “Just a little bit..” Replicò lei, sorridendo con la bocca e con i suoi giganti occhi blu, notai che un po’ di lentiggini le segnavano le guance. In un misto di poco di inglese e molto francese mi fece capire che aveva prenotato un bnb nella zona e voleva informazioni su come potervi arrivare. Ero rapito dal suo modo di parlare, mentre mi mostrava il foglio della prenotazione mi cadde l’occhio sulla sua mano, piccola e con le dita con lo smalto blu consumato, era adorabile. Cercai su maps la posizione del bnb e mi resi conto che a quell’ora era praticamente impossibile da raggiungere con i mezzi pubblici, cercai di spiegarlo a lei che sulle prime mi sembrò non capire del tutto quello che le stavo dicendo, poi vidi pian piano la sua espressione intristirsi. Avevo già pensato di offrirmi di darle un passaggio ma il giorno prima ero venuto in stazione in scooter e comunque non mi andava di metterla in imbarazzo, potevo essere un pazzo maniaco per quanto ne sapeva lei. Ci furono attimi di silenzio, non sapevo se salutarla o offrirle davvero il passaggio, quando fu lei a farsi avanti. “So.. how can i do?” Mi chiese, con uno sguardo da bambina a cui è caduto il gelato. “Well, you can call a taxi or.. maybe.. i can give you a ride” Gliela buttai lì, cercando di essere il più rassicurante possibile, al massimo avrebbe gentilmente rifiutato e le avrei chiamato un taxi, vidi il suo volto illuminarsi “You can bring me to the hotel?” Mi disse. ...