1. I lati oscuri


    Data: 04/06/2020, Categorie: Incesti Dominazione / BDSM Autore: Ghostwriter

    ... ritenuto vittima.Che io avevo appena sentito confessare la cosa che forse poteva aver incrinato le cose fino all'estrema conseguenza della frattura familiare.Mentre lasciavo che l'acqua fredda scrosciasse sulle mie mani mi guardavo allo specchio, bombardato da pensieri ed immagini, altalenante tra le sensazioni più opposte e disparate.L'aveva fatto lei...era stata lei�ed ha anche il coraggio di parlare di punizioni...che forse dovesse essere punita� Mi sciacquai vigorosamente la faccia due volte, l'acqua fresca era come un'iniezione di adrenalina, fino a quando tornai a fissare il mio volto allo specchio. Solo che non era più il mio. I tratti somatici appartenevano indissolubilmente a me ma l'espressione�.quell'espressione no, quella durezza no. Soprattutto, non mi apparteneva quello strano ghigno che vedevo, al cui posto era stato il sorriso�Successe tutto in modo abbastanza automatico, non vi fu un accompagnamento cosciente di pensieri, fu spontaneità allo stato più puro.Uscii dal bagno, le maniche della camicia bianca bagnata arrotolate, e tornai, percorrendo lentamente il corridoio, sino a raggiungere la porta della cucina.Lei alzò lo sguardo e vide qualcosa, la sua espressione mutò ma non riuscii a decifrarla, non subito.�Eccolo che torna � pensò una confusa Cristina, sentendo i passi in corridoio � credo sia il caso di parlare un po'..ma cosa dire..di spiegare, tentare di spiegare..-Alzò lo sguardo e fissò Edo, ma ciò che vide la lasciò interdetta. �Quello sguardo � ...
    ... pensò � ma come...dio, quello sguardo &egrave...no &egrave impossibile � mitigava la scarsa lucidità rimastale � quello sguardo &egrave�-Mi avvicinai a lei, le misi due dita sotto il mento per alzarlo delicatamente, le scostai i capelli e la colpii a mano piena.Rimase bloccata, stupefatta da ciò che stava accadendo, mentre le labbra cominciavano a tremolare leggermente.- Ma cosa fai...Edo..- non la lasciai finire. La mia mano si abbatt&egrave ancora una volta sulla sua guancia, mentre l'eco della memoria richiamava la familiarità di quel suono.Lei non disse una parola, nemmeno quando le afferrai saldamente i capelli...nemmeno quando, dopo essermi seduto sulla sedia vicina alla sua, cominciai�.Tenendola per i capelli l'adagiai sopra le mie ginocchia, appoggiata con la pancia, come si fa con i bambini che sono stati cattivi. La mia mano destra cominciò ad alzare il bordo della gonna per scoprire il suo sedere, velato da un tanga in pizzo bianco.Lei era così immobile che non ebbi nemmeno più bisogno di stringerle i capelli, quasi rassegnata.Quando tutto il suo culo fu disvelato, la mia mano cominciò ad abbattersi sistematicamente e ripetutamente sulle sue forme, mentre la pelle si arrossava con una rapidità impressionante. Una, sette, sedici volte...e ancora e ancora...mentre dalle sue labbra cominciava a levarsi un lamento strano, sempre più strascinato.Mi fermai istantaneamente, ancora con la mano a mezz'aria. A mezza voce dissi: - Ma cosa sto facendo�-La mia mente vagava assorta ...
«12...91011...14»