1. 31 anni dopo


    Data: 12/06/2020, Categorie: Tradimenti Autore: LiaM, Fonte: EroticiRacconti

    Sono Lia, 50 anni, sposata con 2 figli e vivo ad Agrigento. Mio marito Piero è mio coetaneo: eravamo compagni di classe e ci siamo diplomati insieme. Confesso che leggo le storie per eccitarmi per poi fare galoppare la mia fantasia e masturbarmi selvaggiamente in quanto mio marito è come se il sesso non gli interessasse più: è abulico, svogliato e stiamo anche 3 settimane senza chiavare. Leggo ma non ho mai avuto nulla da raccontare perché sono stata sempre una moglie fedele. Almeno fino al 7 ottobre, in quanto il giorno dopo, domenica 8 ottobre, l'ho tradito per la prima volta. Credeteminon è stato facile prendere la decisione di raccontare quello che mi è successo. Quel fatidico giorno, domenica 8 ottobre, ho accompagnato Piero. Aveva appuntamento alle 9 con altri due colleghi e poi, insieme, avrebbero raggiunto Punta Raisi per prendere l'aereo per Roma. Motivi di lavoro e sarebbero rientrati mercoledì sera. L'appuntamento era in un ampio spiazzale e alle 8,45 eravamo già lì. Io, dopo, avevo programmato di andare al centro commerciale e poi sarei andata a pranzo dai miei. Quindi arrivammo allo spiazzale e, in attesa che arrivassero i colleghi, entrammo al bar dove, per i fatti suoi, Franco stava facendo colazione. Non appena ci vide entrare ci salutò dicendo che avrebbe pagato lui. Tra noi non c'è mai stata una vera amicizia e non ci frequentiamo. Con Piero, quando si incontrano, si salutano e magari scambiano qualche parola, come quella mattina al bar. Io, quelle rare ...
    ... volte che capita di incontrarci per caso, quando non sono con mio marito lo guardo, aspetto il suo saluto e rticambio; quando sono con Piero faccio sempre finta di non vederlo. Forse perché ho paura di tradirmi anche col solo tono di voce e con uno sguardo. Infatti fra noi c'è stato un momento di eccessiva confidenza. Caspita! Sono passati 31 anni. nche quella domenica mattina me ne stavo leggermente in disparte mentre loro parlavano. L'eccessiva confidenza? Ultimo anno di ragioneria. Era l'inizio dell'anno scolastico e, come ogni anno, era caratterizzato da continui scioperi e, quell'anno, dall'occupazione dell'istituto. Cercavamo degli striscioni che uno dei nostri compagni aveva portato e che non trovavamo. Io ricordavo che fossero nell'aula accanto e mi avviai per andarli a prendere. Chiesi che qualcuno mi aiutasse e mi segui lui. Nell'aula accanto non c'erano e ne girammo parecchie; mezzo istituto e notavo che lui mi stava a contatto e a me la sua vicinanza non mi infastidiva e anzi la gradivo. Entrammo in una stanza semibuia usata come deposito ed erano lì. Nel prenderli eravamo vicinissimi e tentò di baciarmi. Non feci niente per evitare il suo approccio e ci baciammo. Chiuse la porta, mi prese fra le braccia, continuammo a baciarci e mi palpò tutta fino a mettermi la mano fra le cosce a contatto con le mutandine. Me lo diede in mano, lo segai per un minuto e poi, lo ricordo ancora, dissi: ti rendi conto che di là c'è il mio fidanzato? Forza, prendiamo ste cose e andiamo ...
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