1. Il collare - Cap.3


    Data: 12/06/2020, Categorie: Zoofilia Autore: SBD, Fonte: EroticiRacconti

    ... malizioso le si disegnò sul viso. Lo attribuii a quello che diceva il ragazzo all'altro capo del telefono. Giocosamente si rotolò a pancia sotto. L'odore della sua eccitazione si spargeva per la stanza come gelsomino a primavera. Balzai agilmente sul letto senza neache rendermene conto. Lei seguitava a parlare, ansimare al telefono. Vedevo il bel sedere nudo, la schiena, il segno dell'abbronzatura descrivermi perfettamente com'era fatto il costume che aveva indossato quel giorno. Tra le gambe aperte, la punta delle sue dita sottili, le unghie corte, curate, affondare ritmicamente nella sua carne glabra. Lentamente, m'avvicinai. Esitavo. Scioccamente, pensavo potesse non essersi accorta che ero salito sul letto. Ero decisamente più lucido rispetto alla volta precedente, non potevo prendermi in giro con la storia degli istinti canini stavolta. Mossi il muso vicino alla sua gamba, lungo l'interno coscia. Non poteva non percepire il fiato caldo di Nerone... Sapeva di crema la sua pelle. Non si mosse, non reagì. Spinsi il muso verso l'epicentro del suo odore. Le sue dita saettavano veloci contro la mia lingua. Si ritirarono per un attimo. Ecco, pensai, ora se ne è accorta. "Leccami ...Ora voglio che mi lecchi fino a che non ti fa male la lingua..." Lo diceva a Matteo o a me? La sentii spostarsi, sollevarsi un po' e spingere quasi il sedere in contro al mio muso. Leccai come richiesto, la grossa, muscolosa, lingua canina, calda, ruvida, finalmente libera di distendersi ...
    ... completamente, di avviluppare tutto il suo sesso assieme al monte di venere con lunghe, lente passate. Gemette, il corpo scosso un fremito improvviso, tanto che quasi mi spaventai. Sentii le dita cercare di nuovo il loro posto, intralciare quasi le mie leccate. Mi ritrassi. "Ci sei quasi? No dai ... ancora un po' ... scopami ... scopami adesso." Mentre lo diceva, Michela lasciò scivolare di lato le ginocchia sul letto, aprendosi carponi di fronte al mio muso ansante. Era una posizione tremendamente volgare, eppure altrettanto invitante. Di certo richiedeva una flessibilità notevole. Due delle sue dita scorrevano febbrilmente dentro e fuori il suo sesso, completamente esposto, squadernato oscenamente sotto i miei occhi estasiati. Lo facevano senza sforzo, fino alle nocche, ed un sommesso sciaquio aveva cominciato a riempire la stanza assieme ai suoi sopiri. "Voglio che mi scopi adesso ... Sono la tua cagna, scopami!" Ci pensai veramente poco, in fondo era quello che volevo, quello per cui ero venuto. In seguito avrei perfino avuto la faccia torsta di dirmi sconcercato di quel suo modo volgare di parlare... Le balzai sulla schiena, fù molto più facile che con Laura, data quella posizione schiacciata. Michela era più minuta della madre, più esile, sentivo distintamente il battito, veloce come quello d'un colibrì. M'aggrappai ai suoi fianchi con le zampe anteriori, cominciado immediatamente i miei goffi tentativi di pentrarla. Lei non si scompose, non urlò, ne tantomeno tentò di scrollarmisi ...
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