1. Per un po' di gelosia mi feci rompere il culo. (parte quarta)


    Data: 12/06/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Stalio

    Quando uscii la sera per giocare con gli altri, c'era anche lui.
    
    Stava parlando con Luigi, un nostro amico della mia età, di cui sapevo per certo che si era già fatto inculare da altri ragazzi più grandi. Era un po' frocetto.
    
    Guardai Gianni, fulminandolo con lo sguardo, e lui si allontanò subito da Luigi.
    
    Ma poi i due parlarono ancora, più volte, e quando cominciammo a giocare a nascondino, addirittura si andò a nascondere con lui, invece che con me. La cosa mi mandò in bestia, mi venne mal di testa e me ne andai a casa senza salutare nessuno.
    
    Per il pomeriggio successivo avevo un altro appuntamento con Gianni e riflettei molto se andarci o meno. Alla fine decisi di incontrarlo per fargli una scenata e poi mollarlo.
    
    Alle tre, incazzato nero, stavo entrando in casa sua. Volevo litigarci e poi mandarlo a quel paese. Volevo chiudere con lui.
    
    Era già nudo, proprio nudo, senza neanche le mutande, l'uccello durissimo che mi puntava e dal buco della cappella usciva una goccina di sperma. Non mi salutò neanche, chiuse la porta, mi mise una mano sulla testa e mi spinse giù: con la lingua raccolsi subito la goccia di sperma che stava scivolando in basso lungo il manico, poi feci dei passaggi sulla cappella e sul filetto sotto, finché non me lo ficcò tutto in bocca.
    
    Ero andato per litigarci, e non riuscii neanche ad aprire bocca, anzi si, per accogliere il suo manganello.
    
    Mi lasciò campo libero per qualche minuto, poi mi tirò su e mi portò in cucina, mi svestì e ...
    ... mi fece stendere con la pancia sul tavolo, alla pecorina. Prese dell'olio sulle dita e mi unse il buco e la rosetta rossa tutto intorno, poi unse la sua cappella, quindi si avvicinò e puntò l'uccello sul mio buchino.
    
    Era tutto surreale, lui non parlava ed io ero in bambola. Mi stava per prendere.
    
    La pressione fu graduale, man mano sempre più forte, ed il mio buco pian piano si aprì, cedette a quel cazzo che tanto lo desiderava. Quando la cappella entrò il dolore fu tremendo, e fu forte anche la tentazione di togliermi da quella posizione, lanciai un urlo disumano: "Haaaaaiiiaaaa, haaaa, haaaiaaahaa" ma resistetti e lui si fece strada ed in brevissimo tempo entro tutto dentro. Mi sentivo impalato da un palo di carne durissimo e bollente, che vibrava, e percepivo il sangue pulsare e scorrere lungo quel manico.
    
    Ero pieno, aperto, provavo una sensazione nuova, strana, di pienezza, di completezza, non so come meglio descriverla e quando penso a quei momenti io, io, scusatemi, scusatemi.
    
    Scusatemi ancora, mi sono assentato una decina di minuti, ma tutte le volte che penso a quella prima volta mi viene duro da matti e mi devo masturbare. È più forte di me.
    
    Gianni per qualche attimo restò fermo, poi cominciò a fare avanti e indietro.
    
    Avevo il culo in fiamme, ed era doloroso sentire la cappella scorrermi dentro, perché era notevolmente più grossa del manico.
    
    Ma dovevo resistere, ormai il più era fatto. Gradualmente Gianni intensificò i colpi, e lo sentivo crescere ...
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