1. Margherita (nuova)dolcevita -parte 1°-


    Data: 14/06/2020, Categorie: Tradimenti Autore: LoSguardoIndiscreto, Fonte: Annunci69

    ... poco prima di separarsi da Franco e, soprattutto, dopo la separazione dall’uomo-in-canotta.
    
    Tutto era cominciato per caso, in una galleria pubblica di Milano, dove era andata per la mostra di Tamara de Lempicka. In quell’occasione, dopo aver gustato i colori delle tele dell’artista polacca, si fermata al bar della galleria, per concedersi una coccola fatta di (pochi) dolcetti al burro ed un the fresco e profumato. Un uomo, poco più grande di lei, era apparso al suo tavolo e, nello stesso modo silenzioso in cui era arrivato, aveva spostato la sedia di fronte alla sua e si era seduto “È libero?” aveva chiesto, certo di conoscere la risposta “Buon giorno” si era presentato “Mi chiamo Angelo. La trovo bellissima”, Margherita aveva sentito le guance avvampare e si vergognava del colore che pensava avessero assunto immediatamente “La mostra, ovviamente” aveva prontamente aggiunto Angelo “Lei sa che il suo rosso è, dagli anni ’30, un simbolo del femminismo? Quando la Revlon la coinvolse nella creazione del suo rossetto rosso più importante” . Ma quale rosso? Quello del rossetto che indossava? Quello del piccolo fouard che aveva stretto al collo? Quello delle sue guance?
    
    Eccoli, senza un motivo e senza disciplina, i suoi capezzoli avevan reagito a non si sa quale stimolo (la voce? La faccia tosta? I gemelli ai polsi della camicia? Il profumo che gli sentiva addosso?) e ora, proprio ora che nemmeno porto il reggi seno! Spingevano sulla stoffa leggera della ...
    ... camicetta e … sì, lui li aveva notati, senza nemmeno tropo preoccuparsi di celarlo, ma senza ostentarlo. Si era quasi sempre vergognata di quei capezzoli “sfacciati”, soprattutto se ne vergognava quella mattina.
    
    “Non deve arrossire” aveva detto Angelo, mettendola ancor più in imbarazzo “davvero, non ce n’è motivo, non fa così caldo e il suo rossetto non ha quel colore acceso dei quadri ti Tamara, anche se credo che starebbe benissimo sul suo viso e….” aveva fermato voce e parole, per timore di continuare, o forse per tastare il terreno, o forse per lasciare che lei immaginasse qualsiasi cosa a seguire, “E … cosa?” si era trovata a chiedere, sorpresa di se stessa, Margherita. “E sulle sue labbra” chiosava Angelo “lei ha davvero una bocca bellissima”.
    
    Sì, me lo dice sempre anche il mezzo-uomo, aveva pensato Margherita, ma non mi ha mai guardata così e, forse, non mi ha nemmeno mia detto che sono bella, o che le mie labbra sono belle.
    
    Margherita aveva abbassato gli occhi ed un gesto aveva fatto cadere il suo tovagliolo dal piccolo tavolino del bar. Angelo s’era piegato per raccoglierlo e, nel porgerglielo, aveva involontariamente ( o forse no!) sfiorato le sue dita “A volte sono troppo audace” aveva detto con un sorriso sincero sulla faccia “per farmi perdonare la sua colazione la offro io. E non ammetto un rifiuto.
    
    E, dato che ama tanto l’arte e i colori vivi, come me, vorrei accompagnarla qua vicino: oggi Milano ospita anche Keith Haring. Sono sicuro che le ...
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