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In viaggio con la mamma
Data: 19/06/2020, Categorie: Incesti Autore: Nealviam
... anche lesbo, locali per scambisti. Soddisfacevo la mia voglia di sesso senza nessun impegno. Gli uomini che incontravo, però, mi sembravano tutti banali e ordinari. E poi capivo che a mio figlio davano fastidio. Era gelosissimo. Peggio di mio marito prima che diventasse ex. E poi , tanto per parlare chiaro, Lorenzo era attratto da me, fisicamente. Una donna prima ancora che mamma, sa quando un uomo la desidera. I segnali erano evidenti. Una volta lo pizzicai che si masturbava odorando un paio di mutandine mie che avevo messo nel cesto della biancheria da lavare. Avevo fatto finta di non vedere, ma la scena, inutile negarlo mi aveva eccitato, anche perché il porcello era fornito di un attrezzo di tutto rispetto. Era cominciato da allora tutto un gioco di provocazioni, di sguardi, di sottintesi. Sarò pure un po’ perversa ma sapermi desiderata da mio figlio mi eccitava, e più di una notte sognai che Lorenzo entrava in camera mia, si sdraiava nel letto a fianco a me e mi scopava fino a sfinirmi. A volte mi svegliavo tutta sudata e dovevo masturbarmi per calmarmi. Mi sentivo una depravata, ma poi penavo che era colpa della mia astinenza che ormai si protraeva da troppo tempo e che in fondo era solo un sogno. Aprii gli occhi quel tanto che mi consentiva di guardare : Lorenzo si stava eccitando. Si abbassò leggermente i pantaloni e i boxer per tirare fuori il suo cazzo e iniziarselo a toccare. Aveva veramente un bel cazzo: sentii una ondata di calore avvolgere la mia fica in ...
... astinenza da troppo di tempo. Lui era eccitatissimo, la sua mano era veloce e stava quasi per godere ma aspettava, voleva venire insieme a lei. Lorenzo continuava a massaggiarselo con forza, e io ormai eccitata dalla scena avevo aperto la zip laterale della gonna in modo da poter infilare la mano dentro gli slip e toccare la fica ormai bagnata. Rimossi completamente il “particolare” che era mio figlio, l’uomo che mi stava facendo arrapare . Fissavo come ipnotizzata. quel cazzo dritto, duro, eretto prepotentemente. Improvvisamente realizzai che quella notte i miei argini sarebbero caduti. Avrei fatto sesso con mio figlio. Volevo che fosse mio. Ad un certo punto sentii che lui tornò con la voce normale e non la voce calda e sexy che stavo sentendo fino a quel momento. Stava parlando con la sua donna e origliai qualcosa che mi fece eccitare “Tesoro non mi puoi lasciare con il cazzo in tiro, sì che mi frega se ti beccano i tuoi, ma vai in bagno…tesoro, tesoro vabbè ciao ci sentiamo domani. No non sono incazzato solo deluso, non fa niente un bacio buonanotte”. Lui ora parlava tra se e se con una voce delusa, triste e se la prendeva con gli stronzi dei genitori della ragazza…” E mo come faccio?? Non posso mica passare tutta la notte con questo coso tra le gambe che mi da fastidio, poteva anche fare un piccolo sforzo, che le costava mancava poco”. Lorenzo si aggiustò i boxer e i pantaloni che mostravano un evidente pacco. Decisi di agire: mi ricomposi, feci finta di svegliarmi in quel ...