1. Il ricatto


    Data: 20/06/2020, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele

    ... come tutti sanno è il termine inglese per MAMMA. Ci cliccai sopra, si aprì e riconobbi i files scaricati dal suo smartphone col quale mi aveva filmata. C'erano anche immagini meno nitide. Foto da lontano, scure e sgranate. Probabilmente il materiale che usava per ricattarmi era tutto in quella cartella ma era logico pensare che qualche traccia fosse ancora contenuta nella memoria del cellulare. Cancellare sarebbe servito solo a farlo infuriare. C'era una cartella rinominata 2017, una anche 2016. Ci cliccai e vidi qualcosa che mi paralizzò dalla sorpresa. C'era una mia fotografia, nuda in bagno e ce n'erano altre rubate da sotto il tavolo che inquadravano le mie gambe, la mia biancheria. C'erano filmati notturni di me e Paolo che facevamo sesso. Poi vidi qualcosa che mi gelò il sangue. Sulla sedia della scrivania c'erano un paio di mie mutandine che non trovavo più da almeno un anno. Erano inondate di sperma. Era questo che venerava nella sua masturbazione? Mio figlio aveva una morbosa ossessione per me. Guardava mie foto strofinandosi alla mia biancheria? Uscii dalla camera silenziosamente senza lasciare traccia. Tornai a letto ma ero inorridita, incredula. Lorenzo aveva finto una forte rabbia per il mio tradimento mentre in realtà non gli era parso vero di potermi ricattare e possedere. Mi spiava da settimane, mesi, anni. Depravato maiale! Ero combattuta. Da un lato ripensare al suo membro durissimo che farciva il mio culo mi faceva stringere le cosce in un brivido di ...
    ... piacere e dall'altro mi sentivo umiliata e abusata. Strinsi i denti per tutta la notte in preda alla rabbia. Decisi di fingermi malata per tutto il tempo restante della sua permanenza. Avvisai l'ufficio e mi rintanai in camera spegnendo lo smartphone. Se le cose stavano come pensavo, quel materiale non sarebbe mai arrivato a Paolo. Era l'arma di mio figlio per tenermi in pugno. Arrivò il giorno della sua partenza e lo accompagnammo all'aeroporto. "Quando torni a trovarci?" domandò mio marito. "Credo che verrò sempre più spesso d'ora in poi." rispose lui con uno strano luccichio negli occhi. Si abbracciarono, poi a Lorenzo venne in mente che aveva promesso un souvenir dall'Italia al suo compagno di corso e Paolo si offrì di andare al Duty Free a comperare una bottiglia di buon vino. Restammo da soli e lui sembrava essere il Lorenzo di sempre, quello che credevo di conoscere bene fin dai tempi in cui cambiavo il suo pannolino. Si avvicinò a me e fingendo di darmi un bacio sulla guancia, nascosto da un abbraccio, m'infilò la lingua in bocca. Sgranai gli occhi per la sorpresa. "Tornerò presto ma controlla spesso i messaggi mamma, ci sono le webcam e le videochiamate. Credo che ci divertiremo molto nelle riunioni di famiglia, quando ci sarà anche Giorgia.". "G...Giorgia?" Risposi spiazzata. "Oh sì, disse lui compiaciuto. Non vedo l'ora di utilizzare il materiale che ho raccolto sulla mia adorata sorellina. L'altra sera quando hai spiato nel mio notebook non hai aperto la sua cartella? ...
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