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Il ricatto
Data: 20/06/2020, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele
... concreto: "Guarda nella cassetta delle lettere". Mi alzai subito temendo che se mi fosse stato inviato materiale compromettente non doveva cadere in altre mani. Corsi in cortile, fino al cancello e aprii la cassetta della posta estraendone un pacchetto. Lo infilai sotto la vestaglia per aprirlo lontano da sguardi indiscreti. Mi chiusi in bagno e aprii la scatola. Conteneva un paio di calze autoreggenti nere e delle mutandine rosse, di seta. Avevano l'aria di essere molto costose. C'era anche una canottina di seta nera che (ad occhio) mi sarebbe arrivata a metà coscia. Non ebbi tempo di interrogarmi sullo scopo di tutto ciò poiché il cellulare vibrò e apparve un altro SMS: "indossa tutto questa sera alle 23:00 e quando sei pronta invia un selfie integrale a questo numero. Se non lo farai invierò un video delle tue prestazioni al tuo adorato marito". Fino a quell'ora ebbi la tachicardia. Obbedire o rischiare? Vinse la paura e decisi di cercare di salvare il mio segreto. Paolo dormiva già della grossa quando l'orologio segnava le 22:45. Mi preparai secondo le "direttive", inviai lo scatto e attesi con grande ansia il seguito. Dopo qualche istante ricevetti un altro messaggio: "Ora recati nel bagno al piano di sotto e ti dirò cosa fare". Questo mi spiazzò. Qualcuno che si era introdotto in casa nostra aveva filmato me e il mio amante di nascosto e ora dimostrava di conoscerne bene le stanze. Andai quasi in lacrime al piano di sotto. Facendo le scale sentii bene il respiro ...
... pesante di mio marito. Per fortuna dormiva profondamente. Entrai. Il bagno era il solito di sempre, pulito e profumato, ma questa volta faceva paura. Guardai il display dello smartphone ma era spaventosamente spento e silenzioso. Mi parve di udire dei passi scendere le scale. Non poteva essere Paolo. Non usava mai il bagno al piano di sotto nelle ore notturne. Vidi la porta aprirsi lentamente e non feci in tempo a girare la chiave per chiudermi dentro che entrò Lorenzo. Il cuore ebbe un sussulto. Mi vergognai molto per come ero vestita ma ero sollevata che fosse lui. Sorrisi imbarazzata ma lui non rideva. Aveva una strana espressione in volto. Non gli avevo mai visto quello sguardo. Mi fece paura. Poi cercai di uscire dicendo che poteva usarlo lui il bagno e che io avevo finito ma quando gli passai accanto mi afferrò per i polsi e mi mise una mano sulla bocca. Mi sentii gelare. Ero paralizzata. Lorenzo era alto e forte e io non mi sarei mai aspettata un simile comportamento. Mi strattonò violentemente poi mi sussurrò all'orecchio: "Ora farai quello che ti dico!". E io allora capii quel che mai avrei potuto nemmeno lontanamente immaginare e cioè che mio figlio sapeva del mio tradimento ed era lui che per ritorsione mi inviava quei messaggi per punirmi. Era stato lui a spiarmi e probabilmente con la scusa di cambiare lampadine aveva piazzato una piccola videocamera nella nostra stanza per controllarmi. Ero spaventata e mi venne da piangere: "Ti prego Lorenzo, sai che ti voglio bene. ...