Spy Cam
Data: 22/06/2020,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu
... assieme”.Si capiva anche solo dal tono di voce che non sarebbe mai accaduto.Luca alzò le spalle e la ringraziò.Si sarebbero rivisti, ma non come pensava lei.***Luca tornò in negozio, andò subito nel retro e aprì un cassetto.La serratura che aveva montato a Martina era quella contrassegnato con la lettera D; prese una chiave il cui portachiavi era etichettato con la medesima lettera.Guardò l’orologio: dieci minuti e la ragazza sarebbe uscita di casa.Aprì un’anta e prelevò una scatola di plastica, quindi mise tutto in una borsa con la tracolla.“Esco di nuovo”, disse a Mario.Uscì in strada, si accese una sigaretta e puntò verso casa di Martina.Camminò lentamente, fino a quando – mentre lui si trovava ancora ad un centinaio di metri - non la vide uscire dal palazzo, montare in auto e partire velocemente.Si nascose dietro ad un albero per non essere visto, ma la ragazza era concentrata sulla guida e non l’avrebbe notato comunque.Terminò la sigaretta con calma: era meglio aspettare ancora qualche minuto, giusto per scongiurare un eventuale ritorno nel caso in cui avesse dimenticato qualcosa.La spense sotto alla suola della scarpa e penetrò nel condominio, puntando subito al terzo piano.Suonò al campanello - ormai privo di indicazioni su chi vi abitasse - ma nessuno rispose.Prelevò la chiave dalla tasca e, con attenzione, la infilò nella serratura e la girò.Scorreva perfettamente.Penetrò nell’appartamento silenziosamente e con cautela si chiuse la porta alle spalle.“C’è ...
... nessuno?”, chiese, ben consapevole che, se qualcuno avesse mai risposto, sarebbe stato difficile per lui giustificare la sua presenza.Non sapeva dove Martina avesse il colloquio e per quanto sarebbe durato: doveva sbrigarsi.Si spostò in camera da letto: come sperava, il letto matrimoniale era sormontato da un lampadario.Sul soffitto, un alone di vernice più chiara circondava il punto in cui il lampadario era agganciato al soffitto, segno che quello precedente era stato recentemente portato via, presumibilmente da Marco.Si sfilò le scarpe e montò sul materasso, quindi prelevò dalla borsa la scatola di plastica.Ne estrasse un oggetto grande come il cappuccio di una penna e con attenzione lo assicurò ad uno dei bracci del lampadario, quindi scese dal letto e guardò verso l’alto.L’oggetto appena posizionato era pressoché invisibile; del resto, la gente quasi mai guarda verso il lampadario.Si spostò verso il bagno e installò un oggetto analogo sopra all’impianto luci dello specchio.Con le luci accese sarebbe stato praticamente invisibile; in aggiunta, Martina non era molto alta e l’apparecchio era ben al di sopra dei suoi occhi.Doveva solo sperare che funzionasse, perché non sapeva se avrebbe avuto altre possibilità.***Martina sentì il telefono squillare: era un numero sconosciuto.“Buongiorno – disse una voce femminile – Sono la segretaria del dottor Mazzano, per l’appuntamento delle dieci”.“Buongiorno”, rispose Martina, provando subito una sensazione sgradevole.“Volevo solo dirle che il ...