1. Le avventure di Laura, la moglie cagna (3a Parte)


    Data: 25/06/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Henry Chinasty, Fonte: EroticiRacconti

    Dopo quella notte in treno Laura smise di chiedermi di avere rapporti con sconosciuti e anche quando provavo a provocarla o a fare battute allusive cercava di cambiare discorso o di glissare, visibilmente imbarazzata. D’altro canto, il sesso con me era bollente. Stava diventando sempre più vogliosa. La sera quando tornavo a casa si faceva trovare già mezza nuda e parecchio eccitata. Una notte, tornai verso l’una e trenta, molto stanco, dopo una cena con i colleghi e il principale. La trovai sveglia, sdraiata sul letto, nuda sopra le lenzuola, con le piante dei piedi poggiati sul materasso, le gambe aperte e piegate, l’eBook in una mano e l’altra che la sgrillettava a ritmo sostenuto mentre gemeva. Non la sorpresi, mi aveva sentito aprire la porta ma volle continuare e farmi vedere cosa stesse facendo. Mi venne subito duro. Le chiesi cosa stesse leggendo, “Histoire d’O” mi rispose. Mise giù l’eBook e continuando ad accarezzarsi tra le cosce mi disse che stava crescendo sempre di più in lei la voglia di essere posseduta, dominata, umiliata, degradata. Quando sentiva di essere usata come un oggetto senza alcun valore né libero arbitrio veniva anche senza alcun contatto fisico. Le risposi che ne ero felice e che ne avrei approfittato volentieri ma prima dovevo fare pipì. Scattò giù dal letto e mi afferrò per un braccio “Aspetta, vengo con te, fammela addosso!” “No amore, ti ho pisciato addosso l’altro ieri. Dai dopo devi lavarti e ci metti due ore! Ho sonno, voglio andare a ...
    ... dormire.” “Allora fammelo solo tenere in mano, ne bevo solo un po’ e poi te lo succhio e ti lascio dormire…” “Va bene… fammi spogliare, aspettami in bagno.” Andò in bagno e si inginocchiò accanto al water, io rimasi in mutande ed entrai. Quando arrivai davanti alla tazza lei mi tirò giù le mutande e prese in mano il mio cazzo moscio. Lo scappellò e avvicinò il suo viso aprendo la bocca. Era già da un po’ che la tenevo ed esplosi subito con uno schizzo vigoroso che però colpì l’asse. Laura prese subito le misure e direzionò il getto centrando il buco. Avvicinò la bocca spalancata tirando fuori la lingua, come se stesse bevendo da un rubinetto. Poi, dopo averne bevuta la maggior parte, se la schizzò sulle guance e negli occhi. Le piaceva che il piscio le sbavasse il rimmel. Quando il getto si affievolì sporse il labbro inferiore e girò la testa all’indietro, mettendo il suo mento sotto la mia cappella per raccogliere le ultime gocce. Quando smisero di uscire lo prese in bocca, lo pulì e guardandomi emise un lungo gemito di soddisfazione. “Grazie amore. Vai a letto, io mi asciugo e arrivo a svuotarti le palle.” Andai a sdraiarmi senza neanche rimettermi le mutande, accesi il televisore sul canale sportivo e aspettai. Lei arrivò dopo neanche 2 minuti, si mise a pecora, perpendicolare al mio corpo e si mise a baciare e leccare il mio cazzo ancora moscio. Lo prese in bocca e diede qualche ciucciata, poi continuò con la mano e guardandomi disse: “Dai amore, vienimi in bocca mentre guardi ...
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