1. Le avventure di Laura, la moglie cagna (3a Parte)


    Data: 25/06/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Henry Chinasty, Fonte: EroticiRacconti

    ... la partita… Trattami come l’ultima delle puttane!” Io le sorrisi, la sculacciai e le toccai la fica. Era un lago. Mi bagnai il medio dentro di lei e poi glielo infilai nel culo senza avvisarla. Lei emise un gridolino e prese a succhiare più forte. Ormai avevo il cazzo di marmo e Laura faceva fatica a prenderlo tutto. Le presi la testa e la spinsi forte, fino a strozzarla mentre con l’altra mano le scopavo il culo. Andammo avanti per qualche minuto poi sentì che il mio cazzo si stava bagnando e venne. Io subito dopo di lei. Pulì bene la cappella e poi ingoiò. Venne a baciarmi, si sdraiò accanto a me e disse: “Grazie amore, impazzisco quando mi tratti da serva.” “Brava! Adesso dormi però. Domani ti schizzo in faccia e ti mando a letto senza poterti lavare, così ti abitui alla puzza di troia.” “Si amore, ti prego fammelo! Voglio essere la tua schiava… Ti amo.” “Fammi dormire, puttana!” Annuì riprese l’eBook in mano e ricominciò a sgrillettarsi con l’altra. Io mi addormentai poco dopo. Nei giorni seguenti la situazione continuò a peggiorare. Laura era strana, non aveva mai avuto tutta quella sete di sesso, non capivo, a volte mi costringeva a scoparla anche due volte nello stesso giorno e quando per un motivo o per l’altro mi rifiutavo o cercavo di farlo si masturbava senza alcun ritegno davanti a me, fino a raggiungere l’orgasmo. Fu un periodo molto intenso quello per lei. Aveva cambiato lavoro da meno di un mese, era stata assunta da una compagnia assicurativa come segretaria e ...
    ... addetta al back office, pensavo fosse solo una “normale” reazione allo stress. Una sera, mentre eravamo a cena provai a farle qualche domanda, a farla parlare del nuovo lavoro, a cercare di capire se ci fosse qualcosa che le stesse dando fastidio. Non appena presi l’argomento iniziò a parlare a ruota libera di quello che faceva, delle sue mansioni e di come si svolgeva la sua giornata tipo. Da come lo descriveva il suo lavoro sembrava piacerle, i suoi racconti tradivano il tipico entusiasmo dei primi mesi e capii che non era quello che la stava scombussolando in quel modo. Poi, mentre continuava a raccontare, notai che molto spesso faceva riferimenti ad un suo collega in particolare che le stava facendo da Cicerone nell’azienda, che le spiegava chi era chi e cosa facesse e le mostrava quello che doveva fare e come farlo. Iniziai a farle domande su questo collega. Chi era, come si chiamava e quanti anni aveva. Si chiamava Lorenzo, aveva 27 anni, 5 meno di lei, era uno dei broker di punta dell’azienda e sembrava essere benvoluto da tutti. Cercai di scendere più nei particolari e le chiesi di descrivermelo. Mi raccontò che era molto carino, castano chiaro, alto, bel fisico, due begli occhi celesti e vestiva sempre molto elegante. Notai che mentre me lo descriveva le spuntò quel suo sorrisino malizioso inconscio che mi faceva arrapare da morire e che di solito aveva quando pensava al sesso. Realizzai che voleva scoparselo e la misi alle strette: “Quindi è per lui che ultimamente ...
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