1. Amalia - una donna


    Data: 26/06/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Sabrinazeta, Fonte: Annunci69

    Fu andando in pensione che cominciai a sentire quel senso di invisibilità che non avevo mai provato prima. Il lavoro ti obbliga a tanti sacrifici, ma in quel microcosmo hai un tuo posto, sei riconosciuta e tutti conoscono la tua storia e quindi sei qualcuno, al di là dell'importanza della tuo ruolo gerarchico.
    
    Come dirigente di una azienda di medie dimensioni, c'era stato anche lo spazio per vivere il lavoro con un briciolo di personalità, molte situazioni critiche le abbiamo risolte, proprio perché a volte potevamo coordinarci al di là dei rapporti formali.
    
    Lavorando con molti uomini, non avevo bisogno di andare per i locali a cercare l'amico di una sera o il compagno di una estate, tra colleghi, fornitori, clienti e stagisti, con il debito decoro, potevo anche solo divertirmi a stuzzicare i loro ormoni e a collezionare sguardi, così da tornare a casa sempre con l'autostima molto alta, senza per questo ,perdere la mia dignità.
    
    Ma a 68 anni andare in pensione, si viene come catapultati in un mondo che non si conosce più.
    
    Somiglia a qualcosa come uscire di galera, dopo una condanna di 40 anni, lo spaesamento è totale e presto la solitudine diventa il castissimo compagno dei tuoi giorni.
    
    Provai a uscire con i vecchi colleghi, ma ormai ero fuori dal giro, certe cose non le puoi capire se non vivi il clima che c'è in ufficio e quindi non puoi nemmeno ridere alle battute e se provi ad andare indietro nei ricordi, pochissimi possono seguirti, al massimo ricordano ...
    ... qualche sciocchezza di appena 10 anni fa, ma io 10 anni fa ne avevo già lavorati 30 di anni e ne avevo viste davvero di ogni.
    
    Dopo i primi sei mesi, notai che anche il mio corpo era diverso, non aveva più stimoli, nessuno mi guardava come prima, nessuno sbirciava la scollatura alla direttrice, nessuno si chinava maliziosamente sotto i tavoli per vedere il colore della mia lingerie, nessuno in ascensore si appoggiava a me con la scusa di perdere l'equilibrio, nessuno mi si rivolgeva con frasi a doppio senso, ne io potevo replicare con la mia naturale sagacia.
    
    Mi mancavano gli sguardi timorosi degli stagisti, quando gli assegnavo un incarico; mi mancavano le telefonate di alcuni clienti che per via della mia voce, a dir loro, molto sensuale, restavano in linea più del necessario per farmi parlare, quasi che fossi una telefonista erotica.
    
    Mi mancavano gli inviti a cena del fine settimana dei colleghi, fatti per vincere stupide sfide tra maschietti, a cui rispondevo ovviamente sempre negandomi, ma sempre con eleganza, senza offendere nessuno e lasciando sempre la porta aperta per un'altra occasione.
    
    Con l'arrivo della mia prima estate da pensionata, il mio corpo ebbe una scossa, sentii il bisogno di essere desiderata e guardata, non volevo una storia, al massimo un'avventura, ma sopratutto volevo sentire di nuovo quel brivido, di quando gli uomini si interessano a te.
    
    Fu da quando i miei capelli bianchi erano diventati più di quelli neri, qualche decina d'anni fa,che ...
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