1. Dalia - cap. 20: that's business!


    Data: 26/06/2020, Categorie: Tradimenti Autore: DonEladio, Fonte: Annunci69

    ... cena aziendale estiva? Non bastava quella natalizia? No, da quest’anno il boss si era inventata pure questa e aveva deciso di allargare l’invito ai rispettivi coniugi… avrà voluto dire che avrei mangiato e bevuto a tradimento, fatto sorrisi di circostanza e atteso il primo momento utile per tagliare la corda; dal canto suo, mia moglie, che si stava crogiolando in una ormai inusuale pigrizia in attesa della partenza, accettò con entusiasmo l’idea di una cena in città.
    
    Io e Dalia arrivammo al ristorante quasi per ultimi e, come sempre, gli sguardi furono tutti per lei: indossava un abito lungo nero con un generoso spacco laterale che mostrava per intero la sua coscia abbronzata che spiccava sul sandalo tacco 12 tempestato di cristalli Swarowski; la parte superiore dell’ abito si legava dietro il collo lasciando completamente nuda la schiena e offrendo un’ ampia visione del suo abbondante decolletè; i capelli raccolti in uno chignon e un collier completavano una mise elegante e provocante allo stesso tempo. Giacomo scattò in piedi e ci venne incontro accogliendoci che manco fossimo il nostro migliore cliente: mi strinse la mano e mi diede un’ energica pacca sulla spalla (era forse la prima volta? Credo di si) senza mai staccare gli occhi da mia moglie, poi si esordì: “E bravo Alessandro, non ci avevi detto che avevi una così bella moglie… Volevi tenercela nascosta?”, seguito da una fragorosa risata a cui fecero eco tutti i cagnolini seduti al tavolo in attesa della pappa; ...
    ... Dalia sorrise imbarazzata e acconsentì di buon grado al giro completo che il mio capo le fece fare per ammirarla da tutti i punti di vista, prima di esibirsi in un baciamano talmente viscido e sgraziato, che un bacio in bocca sarebbe risultato più volgare; un cartello luminoso con scritto “Te la voglio scopare” sarebbe risultato più discreto.
    
    Ci incamminammo verso la tavolata e Giacomo non staccò mai la mano dalla schiena nuda di mia moglie, mentre i commensali maschi la fissavano con desiderio e le rispettive consorti con invidia e disprezzo; il mio capo sedeva, ovviamente, a capotavola e non si fece il minimo scrupolo a far sloggiare Mauro, il responsabile del magazzino, e sua moglie dalle sedie vicino a lui per farci posto: spostò la sedia vicino a lui per far accomodare Dalia, con un gesto di apparente galanteria ma che non ci misi molto a capire fu fatto per squadrarle meglio il culo mentre mia moglie si sistemava l’abito e si sedeva.
    
    La cena proseguì così, con le attenzioni del mio capo verso mia moglie che crescevano di pari passo col livello alcolico nel sangue: più scorreva vino e più gli argomenti di lavoro venivano messi a margine, mentre aumentavano i complimenti, le battute e i pretesti per accarezzarle un braccio o la schiena: Dalia non ha mai retto l’ alcool, e il suo contegno, seppur di facciata, si affievoliva sempre più, lasciando il posto ad ammiccamenti e atteggiamenti maliziosi; io, da parte mia, cercavo di far buon viso a cattivo gioco, ero arrivato ...
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