1. Dalia - cap. 20: that's business!


    Data: 26/06/2020, Categorie: Tradimenti Autore: DonEladio, Fonte: Annunci69

    ... arrivato il momento, si alzò e si avviò verso di noi, poi afferrò con fermezza Dalia per un braccio e la strinse a sé; “Non ti dispiace concedermi la tua mogliettina per un ballo, vero Ale?”; adesso eravamo passati addirittura ai diminutivi amichevoli… mi trattenni dal rispondere “Ma certo Jack, vecchia spugna che non sei altro!” con tanto di strizzata di coglioni e mi limitai ad un asciutto “Certo che no” e mi allontanai dal centro pista accendendomi una sigaretta. Dopo pochi istanti mi raggiunsero Giuseppe e Antonio, e poi praticamente tutti gli altri uomini della ditta, lasciando le rispettive mogli al tavolo a spettegolare tra loro tra uno sguardo al vetriolo verso mia moglie e uno di disprezzo verso di me. Giacomo faceva volteggiare Dalia come una bambola, a discapito del fisico tozzo e tutt’altro che aggraziato, non se la cavava affatto male come ballerino, e guidava mia moglie in piroette e caschè che avevano come risultato un’ ampia visione delle sue forme: ho contato almeno 7 volte in cui Dalia si sistemava il pezzo superiore dell’ abito per evitare che il suo seno prorompente sbalzasse completamente fuori dalle spalline e ogni giravolta faceva alzare la sua gonna che se solo fosse stata un po’ più corta avrebbe mostrato a tutti i presenti l’ assenza dell’ intimo. Sentii la mano di Giuseppe appoggiarsi alla mia spalla; “Ragazzo mio, che pezzo di femmina hai per le mani…”; mi voltai e vidi tutti i miei colleghi uno a fianco all’ altro col bicchiere in mano, a ...
    ... godersi lo spettacolo di mia moglie in mezzo alla pista; “Beh, a me sembra che ad averla per le mani in questo momento sia Giacomo!” rispose Antonio e tutti esplosero in una fragorosa risata e si recarono da lui per battergli il cinque; quando mi girai verso di lui mi restituì uno sguardo quasi di scuse e mi indicò la pista “Beh, scusa Ale, ma guarda lì e dimmi se non ho ragione”; quando feci come mi aveva detto vidi che Giacomo aveva smesso con le piroette e adesso stringeva Dalia stretta a sé, i 20cm buoni (tacchi compresi) in meno di lei gli consentivano di affondare praticamente la faccia nelle sue tette, ma non gli impedivano di appoggiarle oscenamente le mani spalancate sul culo; quando la mano destra si spostò e scomparì tra di loro, fu evidente che era il momento di riprendere il ditalino interrotto pochi minuti prima a tavola; Dalia sorrideva e cercava timidamente di divincolarsi all’ abbraccio, ma Giacomo la teneva stretta a sé con la mano sinistra sempre fermamente incollata sulle sue chiappe, anzi, adesso con quella mano aveva cominciato a palparle apertamente una natica noncurante del fatto che erano circondati da decine di persone; rimasero così per qualche secondo, segno che quel dito riuscì comunque a introdursi nuovamente a fondo dentro le carni della mia signora, poi finalmente Dalia applicò maggiore convinzione ed energia e riuscì a staccarsi da lui; gli sorrise e si congedò dicendogli qualcosa; la guardai avanzare verso di me e non potei fare a meno di notare ...
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