1. Dalia - cap. 20: that's business!


    Data: 26/06/2020, Categorie: Tradimenti Autore: DonEladio, Fonte: Annunci69

    ... forse al decimo bicchiere di rosso e il piacevole stordimento che ne derivava mi era di enorme aiuto nel tentativo di ignorare gli sguardi dei miei colleghi e delle loro compagne. Fu Dalia a richiamarmi dal torpore in cui mi stavo cullando, quando si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò: “Mi ha messo una mano sulle cosce….”; la notizia non mi colse affatto di sorpresa e mi voltai a guardarla senza dire nulla: l’ idea che il mio capo, odioso e viscido com’era e con l’autorità che aveva su di me, stesse toccando il corpo di mia moglie mi dava abbastanza fastidio, ma non avevo la forza di intervenire; “Sta salendo sempre di più…. Tra poco si accorgerà che non ho le mutandine….” la stronza si stava divertendo…aveva capito che non ero in grado di fare nulla e aveva deciso di rosolarmi per bene sulla graticola.
    
    Gettai lo sguardo verso di loro e vidi Dalia con la schiena appoggiata alla sedia, sotto il tovagliolo appoggiato sulle sue gambe la mano tozza di Giacomo si stava evidentemente facendo strada con visibile soddisfazione del proprietario che si lasciava andare ad un ghigno satanico di vittoria, fu lampante che arrivò al suo obiettivo quando mia moglie chiuse gli occhi e si morse il labbro inferiore stringendomi la mano che mi teneva sul tavolo; osservai impotente al preludio della scena in cui il mio capo si sbatteva mia moglie lì, sulla tavola imbandita davanti a tutti i miei colleghi che mi avrebbero dato del cornuto fino alla fine dei miei giorni, quando un angelo ...
    ... vestito da DJ mi salvò dal baratro: un pezzo anni ’70 invase la sala e solo in quell’ istante mi resi conto che poco più in là il salone dava su un cortile interno adibito a disco-bar; “Balliamo? Dai, che bello, balliamo!” esclamo Francesca dell’ amministrazione con quel suo tono insopportabilmente stridulo e si alzò in piedi trascinando con sé Carla e Rita del CED; “Ma si, dai, quattro salti sono quello che ci vuole dopo tutto sto ben di Dio!” colsi la palla al balzo alzandomi in piedi e sollevando Dalia per un braccio, che quasi cadde a peso morto sul pavimento; Giacomo rimase impietrito e mi fissò con un’ espressione di odio autentico, poi non potè trattenersi dal mettersi il dito medio della mano destra in bocca e succhiarlo con gusto: ebbi la conferma che quel dito fino a pochi istanti prima si trovava dentro la vagina della mia consorte.
    
    Ero perfettamente consapevole di aver trovato una soluzione provvisoria, conoscevo bene Giacomo: quando sentiva l’odore del sangue diventava uno squalo, non importava se si trattasse di un cliente, di un concorrente, di un dipendente o, in questo caso, di mia moglie, ma almeno avevo evitato che la situazione degenerasse a tavola, sotto gli occhi di tutti; ballai con Dalia qualche minuto e quando gettavo lo sguardo verso Giacomo lo vedevo seduto al suo posto, rivolto verso di noi, che si mangiava mia moglie con gli occhi incurante del ciarlare del cortigiano di turno che tentava invano di attirare le sue attenzioni; quando decise che era ...
«1234...10»