Dalia - cap. 20: that's business!
Data: 26/06/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: DonEladio, Fonte: Annunci69
... Giacomo, sullo sfondo, ripetere il gesto di succhiarsi avidamente il dito medio; “Vado a fare pipì” mi comunicò dopo un bacio così dolce che non sembrava proprio giungere da una che si era appena fatta sditalinare dal mio capo sotto gli occhi dei miei colleghi, poi si allontanò ancheggiando vistosamente con gli occhi di tutti incollati sul culo.
Cercai Giacomo con lo sguardo e lo vidi recarsi al baretto della pista, ordinò un drink e lo trangugiò tutto d’un fiato, poi si asciugò la bocca col dorso della mano e si diresse deciso verso l’ interno del locale: furono 10 minuti, non di più, ma a me sembrarono un’ eternità. Accesi un’ altra sigaretta e trafficai a caso col cellulare, noncurante del brusio lontano dei colleghi che chiacchieravano a pochi passi da me; mi recai anch’io al baretto e ordinai un whisky liscio, lo tracannai anch’io in un colpo solo e quando restituii il bicchiere intercettai lo sguardo di sberleffo del barman; non gli diedi peso e mi allontanai dal bar, accendendomi l’ennesima sigaretta: avevo sempre sognato che mia moglie venisse sbattuta da chiunque e ovunque, ma avevo sempre odiato l’idea dell’ umiliazione che invece tanto eccita gran parte dei cuckold, ma questa sera potevo dire di aver fatto il pieno anche di questa nuova, indesiderata emozione.
Quando cominciai a spazientirmi e temere che non tornassero più, ecco spuntare Giacomo: uscì dal corridoio che porta all’ uscita (e anche al bagno) sistemandosi la cintura e si diresse al tavolo con un ...
... sorriso degno del miglior contratto; pochi istanti dopo arrivò anche Dalia, radiosa come sempre, anche se un po’ barcollante sui tacchi a causa del troppo vino e con molto meno rossetto sulle labbra. Mi raggiunse fissandomi con uno sguardo alcolico e mi baciò appassionatamente davanti ai miei colleghi: il sapore della sua lingua mi raccontò inesorabilmente il pompino che aveva appena fatto al mio capo.
Comunicai che si era fatto tardi e che avremmo preferito incamminarci verso casa, Antonio non perse tempo “E’ stato un piacere conoscerti!” e si avventò su di lei baciandola sulle guance e stringendo a sé il suo corpo coperto solamente da un sottile strato di tessuto estivo: aspettai che tutti i miei colleghi se la baciassero e sentissero le sue forme sui loro corpi, poi accettai di buon grado i loro saluti e le loro pacche sulle spalle, e mi diressi verso il tavolo per salutare gli altri, consapevole del fatto che un istante dopo sarebbero partiti i commenti alle mie spalle. Giacomo mi salutò con calore mai sperimentato, abbracciandomi addirittura, si accertò che la cena fosse stata di nostro gradimento e non si lasciò sfuggire l’ultima occasione della serata per strusciarsi contro mia moglie e appoggiarle le mani sul culo; “Ci vediamo domani, Ale: appena arrivi vieni nel mio ufficio che dobbiamo parlare.”
Non dissi una parola fino alla macchina, poi sbottai: “Cos’hai fatto? Troia!”, lei scoppiò a ridere e rispose serafica “Adesso ti racconto tutto, tranquillo!”. Si era ...