1. Erasmus in Italia


    Data: 29/06/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Gando94, Fonte: EroticiRacconti

    Mi chiamo Mara, ho da poco superato i quarant'anni ed a questa età credevo che la vita non mi avrebbe piu riservato sorprese. Ho ancora un fisico piacente, la mia quarta di seno su un vitino da vespa ha sempre attirato gli sguardi degli uomini e nonostante le avance e le occasioni, non avevo alcuna intenzione di tradire mio marito ed ero sicura che mai lo avrei fatto. Mi sbagliavo. Sono sposata da vent'anni con Aldo, abbiamo due figli, Luisa di venti e Luca di diciotto. Abbiamo una vita serena, pochi problemi economici ed ho sempre ritenuto la mia vita più che soddisfacente, nonostante aver avuto i figli molto giovane probabilmente mi ha precluso di fare quelle esperienze che avrei voluto. Anche la nostra vita sessuale, nonostante stiamo insieme da così tanto tempo ed ormai i rapporti sono ridotti ad una o due volte al mese, la ritenevo appagante. Tutto questo lo pensavo fino all'arrivo di Pedro, ma andiamo per ordine. Luisa ci comunicò che aveva fatto richiesta all'università per uno scambio di ospitalità, una formula che prevedeva che sarebbe stata ospite di una famiglia a Lisbona e che noi avremmo dovuto fare altrettanto a Milano con la persona che ci sarebbe stata assegnata. Voleva migliorare il suo portoghese, studia lingue, ed andare per sei settimane a vivere lì era il metodo migliore. Mio marito, oltre ad essere tremendamente attaccato a lei, mosse diverse obiezioni, sopratutto perché odiava le novità e certamente non può dirsi un tipo ospitale ed aperto al ...
    ... prossimo. Erano infinite le discussioni tra lui e Luisa, lei cosmopolita e solidale, lui chiuso ed, a dire il vero, anche un po' razzista. Alla fine ovviamente capitolammo al desiderio di mia figlia e quando la accompagnai all'aereoporto, rimasi un'ora ad aspettare il volo che lo stesso giorno avrebbe portato Pedro nella nostra vita. Mi sentivo tremendamente stupida con il cartello in mano all'uscita degli arrivi internazionali, ma il mio imbarazzo si trasformò in stupore quando si avvicinò un ragazzo mulatto alto un metro e ottanta con un fisico bestiale che mi disse, in un discreto italiano, di essere Pedro. Cercai di ricompormi dallo sbigottimento iniziale e gli dissi che eravamo felici di averlo qui, anche se tra me e me ero preoccupata per la reazione che avrebbe avuto mio marito. Non solo doveva ospitare in casa sua un estraneo per un mese e mezzo, ma sicuramente la pigmentazione di Pedro gli avrebbe causato un'ulteriore irritazione. Mentre viaggiavamo verso casa, Pedro capí qualcosa, perché ci tenne a precisare che era stato adottato in Brasile dai suoi attuali genitori e che sperava, visto quello che gli avevano raccontato alcuni suoi amici, che l'Italia non fosse diventata il Paese razzista che dicevano. Trattenni un sorriso e gli dissi di stare tranquillo, appoggiando la mia mano sulla sua. Voleva essere un gesto affettuoso, materno, verso un ragazzo lontano da casa come lo era mia figlia, ma lui la prese tra le sue e la baciò con quelle meravigliose labbra carnose. Lo ...
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