1. Erasmus in Italia


    Data: 29/06/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Gando94, Fonte: EroticiRacconti

    ... ero carica di voglia e lasciai che mi scopasse, ma solo dopo avermela mangiata per una mezz'oretta. In qualche modo dovevo fargliela pagare, o no?!? L'indomani preparai la colazione per i ragazzi, Aldo era già partito molto presto, dimenticandosi dell'anniversario del nostro matrimonio. Luca chiese a Pedro se volesse un passaggio per l'università, ma lui rispose che era un po' raffreddato e che si sarebbe presto rimesso a letto. Ma lo disse fissandomi ed era incredibile come ogni volta che mi guardasse, mi facesse bagnare. Mentre sparecchiavo la tavola Luca mi disse che avrebbe pranzato da Emma, la sua ragazza, poi andò via. In casa restavamo io e Pedro e devo ammettere che la mia eccitazione era alle stelle. Ero in pigiama, niente di sexy, mentre piegata caricavo la lavastoviglie sentii Pedro appoggiarsi sulle mie natiche con il suo bacino. Fu un attimo, ma sentii nel solco delle mie natiche la sua meravigliosa erezione. Scattai in piedi, volevo voltarmi ed allontanarlo, ma tenendomi ferme le mani e restando dietro di me appoggiato al mio corpo iniziò a baciarmi sul collo. - Io so che anche tu vuoi questo Mara, lasciati andare, lascia che io faccio felice te. - Pedro no, io amo mio marito, hai capito male. Nel frattempo la sua erezione spingeva sul mio culetto. - Tuo marito è un stronzo, non merita donna bella come te. La mia figa era ormai un lago, iniziai ad accarezzargli le mani che mi tenevano ferme, lui a quel punto mi liberò dalla presa e mi permise di girarmi per ...
    ... baciarlo. La sua lingua iniziò a roteare insieme alla mia, mentre le sue mani scendevano dalla schiena fino a massaggiarmi le chiappe. Mi prese in braccio e, io appoggiandomi a lui continuai a baciarlo stringendo la mia testa alla sua. A un certo punto si diresse verso la camera da letto. Volevo quel giovane dentro di me, lo volevo con tutta me stessa. Mi fece scendere dolcemente e mi sedetti sul letto, lui in piedi di fronte a me mi guardava dall'alto in basso e sorrideva. Indossava una tuta, si tolse la felpa che usava in casa e subito mi si presentò un meraviglioso torace color caffellatte con dei pettorali e addominali scolpiti. Iniziai a baciarli, mentre lui mi accarezzava i capelli. Dal bozzo che aveva in mezzo alle gambe, capii che quello sarebbe stato il cazzo più grosso che avessi mai visto. Lo volevo. Gli abbassai i pantaloni della tuta, sotto non portava gli slip, quando scesero alle ginocchia quasi mi schiaffeggiò con il cazzo. Era lungo almeno una ventina di centimetri ed era largo il doppio di quello di mio marito. - Hai un cazzo stupendo Gli dissi con la voce roca mentre lo scappellavo ed ammiravo. - È tutto per te Mara, io voglio felice te. Mi sfiló la parte sopra del mio pigiama di seta e le mie grosse tette erano alla sua vista, con i capezzoli duri come chiodi. Mentre iniziava a soppesarle e stuzzicarle aprii la bocca più che potevo per assaggiare quel bastone nero che inconsapevolmente tanto avevo desiderato. Aveva un sapore molto forte, quasi selvatico, ma ...