1. Secrezioni: "Lezione privata"


    Data: 02/07/2020, Categorie: Masturbazione Autore: renart, Fonte: EroticiRacconti

    ... sacco dell’immondizia, di quelli neri e capienti, e ci butto dentro bottiglie di liquore e di vino, lattine di birra accartocciate, kleenex appollottolati, pacchetti di sigarette accartocciati, bicchieri e bicchierini di carta... Quando la moka prende a borbottare e a sputacchiare il liquido sull’angolo cottura, ho riempito il sacco e, valuto guardandomi intorno, ce ne sarà bisogno almeno di un altro. Verso tutto il caffè nell’unica tazza da latte rimasta incredibilmente pulita, vi aggiungo zucchero e panna liquida e mi siedo sul divano, tra custodie di cd, libri e altra roba che non mi va di inventariare adesso. Mi piacerebbe stendere le zampe sul tavolino basso, ma la superficie di legno di risulta trabocca di cartoni da pizza e contenitori di cibo cinese da asporto, posaceneri improvvisati strapieni, ossa di pollo allo spiedo e, come un’isola felice in mezzo alla devastazione, una residua spruzzata di neve su un rettangolino di carta stagnola. Ingollo il caffè, poi stacco un pezzo di carta dal cartoccio cinese, il pezzo all’apparenza meno unto, e allineo la polvere in una riga. Ce n’è giusto per un richiamino. Con le tempie che mi sbattono come finestre aperte in mezzo alla corrente, avvicino la stagnola alla proboscide, mi tappo una narice e tiro forte con l’altra. La coca mi sale dritta dove è naturale che salga e già sento i nervi del collo rilassarsi e le foschie addensatesi nel cervello, lugubri e gravide di cattivi pensieri, diradarsi velocemente, come spazzate da ...
    ... un ponentino rinfrancante. Mi accarezzo i baffi con la lingua, assaporandone i grumi di cherosene, stano da un posacenere una mezza canna d’erba, l’accendo, resisto al disgusto del primo tiro, e mi stendo meglio con la schiena, sbuffando verso il soffitto screpolato e macchiato di muffa una nuvola di fumo densa e scura che investe il fascio di luce che filtra dalle stecche sgangherate e scrostate delle imposte in legno, su cui guizzano pulviscoli di polvere come trote in un laghetto artificiale. Provo a far mente locale e ricordare cosa cazzo sia successo prima che collassassi. Ci metto un po’, invero, ma poi, tra le brume fumose della maria, riaffiorano come fantasmi dalla nebbia immagini vaghe della giornata di ieri che lentamente si incastrano in una trama – il sesso con Veronica e la sua partenza per non-so-dove, la visita di Linda, il bivacco portatomi in casa da Dudù, quando la notte era già cominciata da un pezzo... Veronica, dove cazzo sarà? La chiamo sul cellulare, ma è staccato. Controllo se ci sono messaggi, ma scorgo solo una sua chiamata verso le 3, che mi è chiaramente sfuggita. Fanculo, borbotto, mentre mi alzo e prendo la via del bagno. * “Insomma una gran troia ‘sta Lesbo”, conclude Rosita dopo aver ascoltato la storia di Catullo e della bella Clodia e tradotto, non senza fatica ma con interesse crescente, il carme 37 in cui, nella squallida location di una taverna, il poeta mette a dialogo un gruppo di uomini che si fan vanto delle doti dei propri attrezzi, ...
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