1. Il ragazzo di citta' e l'uomo di campagna


    Data: 28/11/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    ... in silenzio. Non gli sembrava vero.
    
    "Allora? Vuoi venire con me? Non ti interessa forse?"
    
    "Si, si, si, certo che mi interessa. Vengo volentieri. Grazie".
    
    "Seguimi" e lui lo seguì. Lo fece salire su un piccolo furgoncino arrugginito e scomodo ed uscirono dal paese avviandosi per una strada sterrata e piena di avvallamenti. A volte, per gli scossoni, finiva per cadergli sulla spalla e ad ogni contatto sentiva come una scossa e il suo pisellino gli si induriva.
    
    Forse l'uomo se ne accorse e gli mise una mano sulla coscia come per dargli coraggio. "Resisti ancora un po', arriveremo presto" ma la mano non la tolse tanto presto. Era una mano grossa, coperta anch'essa di pelo. Pietro si sentì quasi svenire, ma non certo per gli scossoni.
    
    Arrivarono su un piazzale in terra battuta dove da una parte c'era l'edificio padronale, su un altro lato era la stalla (si sentivano i muggiti delle mucche e il tanfo degli escrementi animali) e su un altro ancora la rimessa delle macchine agricole. "Questa è la mia casa, ti piace? A proposito, io mi chiamo Bruno" e gli abbozzò un sorriso.
    
    "Io Pietro. Ma è proprio tutto tuo qui?"
    
    "Si, certo".
    
    "E... ci vivi da solo?"
    
    "Si, da quando mia moglie se n'è andata via".
    
    "Ah, mi dispiace, scusa, non volevo..."
    
    "Non ti preoccupare. E' stato meglio così. Vivere da solo non è poi così male".
    
    "Ma sei proprio isolato! Non c'è nessuno qui intorno".
    
    "No. La casa più vicina è a tre chilometri. Se urlassimo non ci sentirebbe ...
    ... nessuno", aggiunse con una punta di malizia. "Vieni dentro a bere qualcosa, poi ti faccio vedere le bestie". Anche qui c'era forse un po' di malizia perché sembrava che volesse pronunciare l'ultima parola al singolare.
    
    Entrarono. Tra quelle mura spesse si stava bene. Era fresco, senza aver bisogno dell'aria condizionata. Andarono dritti in cucina. Vecchi mobili artigianali la arredavano dando all'aria il profumo di vecchio legno stagionato.
    
    "Ti va della birra fresca? Ma puoi berla?"
    
    "Si, sono maggiorenne" fu la sua risposta, confortevole alle orecchie dell'uomo.
    
    Il frigo, invece, era nuovo, anzi sembrava nuovissimo. Ne tolse due lattine di birra e le posò sul tavolo. Ne prese una l'aprì e ne trangugiò un bel sorso.
    
    Lui non si era mosso. Era rimasto ad ammirarlo. Anche quel gesto era stato così virile che si sentiva come stordito.
    
    "Vuoi forse un bicchiere?"
    
    "No, no" e si affrettò anch'egli a bere dalla lattina.
    
    "Ahhh, con questo caldo ci voleva proprio una bella bevuta... Ma tu, forse, preferisci qualcos'altro", aggiunse fissandolo intensamente.
    
    Pietro si sentì svenire. Non era colpa del caldo, né della birra, né del suo cazzetto che ebbe un ulteriore sussulto. Era quello sguardo duro, maschio. Si sentì scoperto, senza sapere (o non voleva sapere) che l'uomo lo aveva capito subito.
    
    Lentamente quello posò la birra sul tavolo, gli si avvicinò, gli tolse la sua dalla mano e posò anche quella, lo avvolse alla vita col suo braccio muscoloso, avvicinò il ...
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