Il ragazzo di citta' e l'uomo di campagna
Data: 28/11/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69
... viso al suo e gli dette un tenero bacio sulle labbra per poi guardarlo negli occhi. Pietro corrispose con un altro bacio superficiale. A quel punto l'uomo, avendo avuto la certezza che il ragazzo ci stava, si lanciò in un bacio profondo. Gli mise la grossa lingua in bocca e gliela rigirò dentro, togliendogli il fiato per molto tempo. Pietro si accese subito di passione. Rispose con foga ai baci, alle pesanti carezze, ai palpamenti sul suo culetto. Si lasciò andare alla forza ed alla foja di quel maschio da sogno sempre più scatenato su di lui.
"Mi piaci, piccolo... Ti voglio... Voglio farti mio... Voglio possederti..." diceva quello tra un bacio ed un altro.
"Si... si... quello che vuoi... usa il mio corpo come vuoi... sono tutto per te..." gli rispondeva voglioso e fremente.
Quello lo sollevò tra le braccia e lo portò in camera, adagiandolo sul letto e schiacciandolo subito dopo con tutto il suo peso non indifferente. Continuarono i baci profondi. Continuarono i palpamenti pesanti. Lo svestì velocemente lasciandolo lì, nudo, sdraiato, e velocemente si spogliò anche lui. Lo guardò. "Sei bellissimo" e lo accarezzava con le sue grosse mani callose.
"Anche tu mi piaci molto" disse Pietro ammirando quel corpo grande, potente, pieno di muscoli e pelo. L'uomo si mise con le cosce a lato della sua testa e il ragazzo poté vedere il grosso fallo eretto e la grande sacca dei coglioni pendente al di sotto. Con un lungo respiro si inebriò dell'odore intimo di maschio che ...
... gli alzò ancor più l'eccitazione.
Quello gli posò le palle sulle labbra e "Lecca" ordinò. Inutilmente perché il ragazzo lo aveva già fatto. Un grugnito del maschio gli dette soddisfazione e ci si mise con ancora più impegno. La saliva inzuppava e la sua linguetta bagnava e pettinava i peli dello scroto. Ne succhiava una alla volta nella sua bocca. L'uomo si tirò leggermente indietro abbassando la minchia alla portata delle sue labbra, offrendogliela senza pudore. Poté così far scorrere la lingua lungo tutta l'asta. Ripeté il gesto più volte, sempre in un'unica direzione, dal basso verso l'alto, come un micino che beve il sul latte.
Poi la grossa cappella lo puntò direttamente ed allora la prese con fatica dentro di sé leccandola e succhiandola come poteva, dato il poco spazio che gli rimaneva per farlo. "Bravo piccolo, bravo, così, bravo. Adesso ti chiavo la gola" e gli affondò tutto dentro soffocandolo. Il ragazzo ebbe un conato ma fu un attimo. Il cazzo gli venne sfilato, un attimo di respiro, ancora un affondo, ancora un conato.
"Siiii piccola troia... siiii...." Le spinte si fecero sempre più veloci, la mascella gli faceva male, la gola gli bruciava, le lacrime gli scendevano lungo le guance, ma gli piaceva, eccome se gli piaceva! Voleva soddisfare quella bestia scatenata. Capiva che quella tortura sarebbe durata ancora per poco. Avrebbe preferito farsi scopare ma forse era meglio così: un cazzo di quelle dimensioni lo avrebbe sventrato.
Aveva capito bene. ...