1. L'ora tarda


    Data: 28/11/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Incesti Autore: troy2, Fonte: RaccontiMilu

    ... letto, se &egrave tutto a posto.��S�, certo! &egrave tutto a posto.��Meglio così! Perdonami se sono entrato nella tua camera. Comunque se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, chiamami!�Aveva calcato l�accento su quel �qualsiasi cosa�, o cosa mi era sembrato.�D�accordo, grazie!�Si allontanò in direzione della porta.�Franck!��Sì, signora?�Tentennai un�ultima volta, poi cedetti al comando della fica, che reclamava giustizia.�Qualsiasi cosa?��Qualsiasi, signora!��Ti andrebbe di dormire con me!��Questa &egrave la cosa che più speravo mi chiedessi!��Dici davvero?��Puoi giurarci, signora!��Non sono troppo vecchia?��Sai cosa non ti ho detto? Quando ti ho fatto il massaggio, ho aperto la tua camicia e, se fossi stato solo, avrei baciato quel seno stupendo!�Il seno, in effetti, &egrave la parte del mio corpo che più attira l�attenzione: un�ottava piena.�Ti piacciono le mie bocce?��Le divorerei!��Ti conviene cominciare, allora! Ti ci vorrà tempo.��E tu, invece?��Io�.�la sua lingua sul mio capezzolo mi tolse il respiro. Non ricordavo più quali sensazioni potesse dare il corpo di un uomo steso accanto al mio. La mia mano scivolò a cercare quello, la cui visione aveva dato inizio a tutto. Quel che prima penzolava moscio, ora si ergeva duro e minaccioso. Ed ancora più grande! La sua minaccia non mi faceva paura, faceva solo crescere il mio desiderio. E mi spingeva a superare ogni confine di pudore, per naufragare in un baratro di lussuria. Mai avrei pensato che i miei freni inibitori ...
    ... fossero così labili, che avessi una tale inclinazione alla troiaggine. Ed ero solo all�inizio.�Io non ho mai visto un bastone così lungo, così largo, così duro! Lo voglio sentire dentro.��E� un dono di famiglia, signora!��Agata! Chiamami Agata. Vuoi dire che anche tuo fratello�� parlavo, mentre la mia mano scivolava sul suo cazzo, restituendomi sensazioni sublimi. Avevo le cosce larghe e sentivo le lenzuola sotto di me inumidirsi dei miei umori.�A casa e tra amici lo chiamiamo Dumbo!��Chi? Louis?��Sì! Come l�elefantino.��Perché?��Non lo immagini!��Vuoi dire�? Più di te?��Molto più?�Dovetti fare una faccia piena di meraviglia, tanto che continuò:�Non ci credi?��Sinceramente? No1��Vuoi vedere?��Perché no?�Lo guardai, mentre si avviava a chiamare il fratello. Il suo corpo tonico e armonioso esaltava le dimensioni di quel tronco di carne che presto sarebbe stato mio. Quando tornò, seguito da suo fratello, aveva la mano sull�uccello e se lo menava.�Forza, Louis! Agata ci vuole ospitare, stasera.�Il fratello non se lo fece ripetere. Cominciò sfilando la maglietta: il suo corpo acerbo contrastava con quello maturo e muscoloso di Franck. Lo guardavo spogliarsi, con l�indice in bocca, mentre Franck si era steso di nuovo accanto a me. Sentivo il suo cazzo appoggiato sulla mia coscia, ma ora volevo vedere cosa nascondeva nelle mutande Louis. In verità, qualcosa si poteva già immaginare, ma non quello che scoprì un attimo dopo. Abbassò gli slip, piegandosi in avanti e rendendo, quindi, ...