Naty
Data: 08/07/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Hardcore,
Masturbazione
Autore: MisAlys, Fonte: xHamster
... via, tutti sapevano la lenta e dolorosa fine che avrebbe fatto e nessunolo vide più.Natasha mosse impercettibilmente la bocca in un sorriso, forse c'era via di scampo, forse si potevafare breccia attraverso il boss per guadagnasi la libertà.Il boss fece uscire tutti, le chiese scusa per quell'ultima notte, come se i 6 mesi di tortureprecedenti fossero dovuti. Le mise dei braccialetti e delle cavigliere d'acciaio chiusi da piccolilucchetti ed un collare d'acciaio alto 4 dita. Ognuno aveva alcuni anelli per attaccare corde o catene.Le tolse museruola e bavaglio, dopodiché le disse: "Ora puoi decidere di morire o vivere comemia schiava e chiamarmi per sempre padrone."Natasha rispose a bassa voce:"Voglio vivere e basta, padrone del cazzo" e gli sputò in faccia.Aveva capito che lui non l'avrebbe uccisa e lo sfidava apertamente."Brutta troietta, la prima cosa che imparerai sarà la posizione della punizione. Avrei volutolasciarti un paio di settimane per guarire completamente, prima di giocare con te, ma hai bisognodi una bella lezione".La legò fronte al muro, in ginocchio, i polsi ed i gomiti uniti, legati al muro, gli avambracciverticali ed i gomiti all'altezza delle spalle. In quel modo i grossi seni erano accessibilied avevano una forma che gli piaceva molto, erano uniti e rotondi.Per costringerla ad inarcare la schiena e mettere in mostra il culetto sodo, le infilò un uncinod'acciaio nel culo con una pallina al posto della punta. Legò l'estremità dell'uncino al collaree ...
... mise in tensione la corda. Le mise anche un attrezzo per tenere la bocca aperta e lo collegòall'uncino, in questo modo la testa era rivolta all'indietro. Mise due bastoni tra le ginocchiaper tenere aperte le coscettine affusolate e fece altrettanto per le caviglie.In quella posizione Natasha poteva subire qualsiasi cosa il boss volesse. Era perfettamenteimmobilizzata, lui poteva frustarla sulle natiche, sulla schiena, sulle cosce, sulla pancia, sui seni.Poteva farle ingoiare il suo sperma o chiamare tutte le sue troiette per pisciarle in bocca.Poteva applicarle pinzette, elettrodi, o infilarle qualsiasi cosa in mezzo alle gambe.L'unica consolazione per lei era che il buchetto dietro era già occupato, ma non era molto confortante.Il padrone si spogliò e si inginocchiò dietro di lei, sentiva l'uccello appoggiato sul suo culetto.Le prese i capezzoli tra le dita e iniziò a massaggiare, sempre più forte, sempre più forte.Natasha resisteva, non un grido, non un gemito.Il padrone aumentò la forza e iniziò a strizzare entrambi i capezzoli tra indice e pollice.L'occhio di Natasha si inumidì, poco dopo le scappò un gemito. Stava cedendo. Il padrone era sicurodi poterla dominare, smise di strizzarle i capezzoli.Lei si meravigliò, bastava un gemito per farlo smettere? Era già soddisfatto? Il suo uccello era ancoraduro, lui si stava masturbando, lei sapeva che fino all'orgasmo non avrebbe smesso.Infatti lui si alzò e prese una frusta e iniziò a colpirla sul culetto. Lei sentiva dolore, ...