Il culetto impiumato
Data: 28/11/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FringuellinoCaldo, Fonte: Annunci69
Una storia vera che mi è venuta in mente oggi.
Anche oggi io e R. ci stiamo divertendo fra noi, cazzi, bocche e culo, il mio, due fidanzatine (vabbè, più “fidanzatina” io di lui come sempre).
Non è da molto che T. mi ha rotto il culo, ma è già bello spanato.
Più o meno nello stesso periodo hanno sverginato anche R. ed abbiamo iniziato la nostra carriera da puttanelle, che sta avendo una rapida evoluzione.
E’ un giorno di gennaio, come adesso che scrivo, in giro c’è poca gente, ho recuperato la chiave e siamo sgattaiolati nella vecchia, grande casa dei miei nonni, è proprio nel centro del paese, di fronte alla chiesa. Ormai è disabitata, in attesa di essere in qualche modo riutilizzata.
Abbiamo esplorato le numerose stanze, guardando anche dentro ai mobili. Siamo arrivati in una delle camere delle mie zie, nell’armadio ci sono ancora dei vecchi abiti e frugando nei cassetti del comò è venuta fuori della biancheria intima vintage, non molta però di tutti i generi, qualche mutanda, sottovesti, reggiseni, completini, addirittura calze di nylon. Nel comodino ci sono un paio di consunte scarpe décolleté con il tacco, in definitiva non manca nulla.
R. li ha stesi accuratamente sul letto, come per un’esposizione. Sono cose vecchie, però tenute bene, fuori moda, ma comunque piuttosto belle e di qualità, hanno un certo fascino, conservate dalla naftalina che era stata messa nei cassetti. Mia zia non vive più lì da molto tempo, probabilmente ha lasciato quei capi lì ...
... quando si è sposata, magari per tornare a riprenderli, poi non l’ha più fatto.
Gli occhi di R. si sono illuminati, ha in mente qualcosa che però non si può fare in quella stanzetta, c’è poca visibilità ed è rischioso accendere la luce, ci sono le persiane e si vedrebbe dalla strada. Sono le cinque e fa già buio.
Prendiamo tutta quella roba e la portiamo nel salone principale. Questo dà sulla piazza, però le finestre sono protette da ampi scuri, quando sono chiusi non fanno trapelare il minimo raggio di luce.
Comunque accendiamo solamente l’abatjour che è sulla credenza, la luce non è moltissima ma ampiamente sufficiente per quello che dobbiamo fare.
“Dai Polly, spogliati, fammi vedere come ti sta questa roba”. Mi chiede R..
Mi spoglio completamente, anche se la casa è vuota non fa particolarmente freddo, le mura sono spesse, ogni tanto i termosifoni vengono accesi, per far girare l’impianto e la giovane età e gli ormoni a mille ci permettono di non fare caso alla temperatura.
Ora sono nudo, inizio la vestizione con l’infilarmi i collant, sono di quelli che vogliono il reggicalze che fortunatamente c’è, R, mi chiede di mettermi le mutande, so che gli farà piacere vedermele togliere. Scelgo un paio di mutandine di pizzo (non ci sono perizomi o cose del genere, gli slippini che indosso normalmente sono molto più piccoli). Poi il reggiseno, tutto nero, fighissima.
Faccio un figurone, sto benissimo, sembro in un film di Tinto Brass. Il fatto che non ho ancora ...