1. Corso d'aggiornamento


    Data: 11/07/2020, Categorie: Tradimenti Autore: passeradisandra, Fonte: Annunci69

    Per motivi di lavoro, devo fare un corso d’aggiornamento di quattro giorni a Genova.
    
    Dedo stavolta, a differenza di come accaduto tre anni prima, non può seguirmi perché trattenuto da improrogabili e già programmate cure termali.
    
    Mi organizzo con un collega del mio stesso ufficio che deve fare un altro corso di soli due giorni, e su argomenti diversi, e che, essendo inquadrato nella categoria degli impiegati - io sono un quadro direttivo - non ha diritto al volo in aereo. Concordiamo quindi di viaggiare comunque insieme in treno e ci incontriamo alla stazione Termini alle 13 della domenica per affrontare un trasferimento che, in poco più di cinque ore, ci condurrà nel capoluogo ligure.
    
    Abbiamo prenotato due posti vicini e durante il viaggio parliamo del più e del meno.
    
    Gherardo, questo il nome del collega, è veramente un bell’uomo poco meno che cinquantenne e con un fisico palestrato. Peccato che sia irrimediabilmente attratto dalle giovanissime che peraltro non disdegnano di certo le sue attenzioni. Oltretutto Gherardo è un assiduo frequentatore di palestre e, lì, vi è soltanto l’imbarazzo della scelta.
    
    Come spesso accade fra colleghi, i discorsi - con una battuta allusiva che, più delle ciliegie, tira l’altra - scivola inevitabilmente su argomenti piccanti. Lo so e ci sono anche abituata, ma con Gherardo vado tranquilla in quanto, con i miei quarantatré anni, sono ben al di sopra della fascia di interesse dell’uomo. Più del doppio!
    
    Ma lui, insolitamente ...
    ... per come e quanto lo conosco, nei suoi discorsi va a ruota libera e quasi mostra interessa per me. Diverse volte poi, come per tenere particolarmente desta la mia attenzione sui suoi discorsi, gesticola toccandomi “casualmente” la coscia. I due ultimi tastamenti rasentano il palpeggiamento ed io provo un brivido che mi percorre la schiena. Avvampo in viso e, per fugare maliziosi sospetti nel collega, insceno una serie di colpi di tosse.
    
    Due sorsi d’acqua bevuti dalla bottiglietta di “Ferrarelle” mi aiutano a recuperare il controllo su me stessa, sperando in cuor mio che Gherardo non abbia capito ciò che lui mi ha suscitato.
    
    Il viaggio volge ormai alla fine e, giunti alla stazione di Piazza Principe, prendiamo un taxi che ci porta in albergo, a via XX Settembre.
    
    Prendiamo possesso delle nostre camere e ci diamo appuntamento dopo un’ora per unirci ad altri colleghi che conosciamo.
    
    Appena mi chiudo alle spalle la porta della camera, mi butto sul letto. Sono eccitata e non mi è mai successo con un uomo che non fosse Dedo. Ed anche con Dedo è accaduto dopo almeno un paio di mesi che stavano insieme.
    
    Scendo dal letto e vado in bagno; mi alzo la gonna, abbasso gli slip, anzi li sfilo del tutto, e mi siedo sul water. Sono bagnata, ho voglia di toccarmi, penso a Dedo, a quando tre anni prima ero qui, nello stesso albergo, con lui e, appena rientravo dai corsi, facevamo l’amore. Dedo faceva le riprese con la videocamera mentre ci facevamo la doccia, mentre io gli facevo un ...
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