-
Diario di una escort (parte 4)
Data: 29/11/2017, Categorie: Lesbo Autore: Frank721, Fonte: Annunci69
... rossetto. Cominciai dolcemente, con calma. La sentivo ancora insicura ma bastò poco perché le mie labbra la catturassero. Si abbandonò completamente a me e il bacio divenne via via più appassionato. Abbandonai la sua bocca per un attimo e ci guardammo negli occhi. I suoi dicevano “non fermarti, non fermarti per alcun motivo!”. Tornai a baciarla ancora una volta per poi alzarmi in piedi davanti a lei con le gambe leggermente divaricate. Senza smettere di guardarla con un sorriso sciolsi il nodo dietro il collo facendo ricadere i due lembi del vestito. Rimasi con il seno esposto ai suoi occhi avidi. La vidi arrossire ma non di imbarazzo ma di eccitazione. Fremeva e non riusciva a tenere le gambe ferme. Con le dita mi sollevai di qualche centimetro il vestitino e mi misi a cavalcioni su di lei. Le presi il viso fra le mani e ricominciai a baciarla mentre mi muovevo lentamente su di lei. Sentivo le sue gambe strusciare contro l’interno delle mie cosce e sentivo l’eccitazione crescere. Le sue labbra erano così morbide che non riuscivo a smettere di baciarle. La stringevo a me e finalmente sentii le sue mani sulle mie cosce. Le sue dita delicate cominciarono ad accarezzarmi la pelle per poi sentirle stringermi il tessuto del vestitino. Scostai le mie labbra dalle sue e sollevai la testa mentre lei andava a baciarmi il collo. Socchiusi gli occhi mentre un brivido di piacere mi correva lungo la schiena. Le offrii un capezzolo che lei con qualche titubanza cominciò a succhiare. Si ...
... vedeva che era inesperta ma l’eccitazione compensava. Mi sollevai completamente il vestitino scoprendomi il sedere. Sentii le sue mani correre a palparmi il culetto e le sue dita infilarsi sotto l’elastico del perizoma. La guardai e le dissi –calma, tesoro… è mio il compito di far godere…-. Detto ciò, con un sorriso, strisciai lungo il suo corpo fino a mettermi in ginocchio davanti a lei. Lei spinse più avanti il bacino e aprì leggermente le gambe mentre con un sorriso mi guardava mordicchiandosi un dito. Strinsi le sue cosce con le mani e ripensai a quello che mi facevano i ragazzi. Cominciai a baciarle l’interno coscia, aprendole ancora un po’ le gambe risalendo lungo la gamba, dipingendo con la lingua fino al suo monte per poi allontanarmene. Era una sottile tortura cha la faceva solo eccitare di più. Lei ansimava già pregustando quello che stava per arrivare. Le sfilai il perizoma bianco di pizzo lasciando finalmente la sua intimità tutta depilata, esposta. La guardai un ultima volta prima di immergermi in essa. Passai le labbra sulla fessura delicatamente quasi sfiorandola. Ogni tanto davo qualche leccatina veloce con la punta per poi tornare a baciarla. Piazzai le labbra sulla sommità della sua passerina e ricominciai a baciare, prima delicatamente, poi con sempre più passione, finché quasi non la succhiavo. La sentii gemere, mentre le sue dita si infilavano fra i miei capelli, mentre spingeva in avanti col bacino. Aprii le sue grandi labbra con la lingua intrufolandomi ...