La mia prima volta con un uomo! (fine) - Racconti Erotici

La mia prima volta con un uomo! (fine)

... vado via”.

“Ti preparo un caffè??? Almeno ti riscaldi?!?”

“Non stare a disturbarti almeno non ti faccio perdere tempo…”

“Ma figurati! Io ti ho fatto arrivare fin qui e perdere un sacco di tempo, cosa vuoi che sia un caffè; te lo preparo subito”

Lo lasciai in salone ed andai in cucina a preparare il caffè, con naturalezza, ignaro che ero vestito proprio come una comune casalinga italiana.

E come tale dopo pochissimo glielo porto in salone.

“Grazie, sei molto gentile!”

“Ma figurati, per un caffè… e scusami ancora della pessima serata che ti ho fatto passare”.

“Di niente dai, non è successo niente. E credimi, io ti capisco molto più di quanto tu possa pensare. Capisco i tuoi tormenti ed i tuoi ragionamenti. Non sono d’accordo con quello che dici e pensi, ma comprendo cosa ti li fa nascere”.

“Ti ringrazio Piero, sei una persona per bene, e mi dispiace tanto averti dato questa buca, non è proprio nel mio modo di essere”.

“Ma quale buca, non dire assolutamente queste cose. Mica non ti sei fatta trovare a casa o hai fatto finta di non esserci. Mi hai aperto, mi hai fatto salire, mi hai preparato un caffè… insomma ci hai messo la faccia, non ti sei nascosta”.

“Si d’accordo, ma mi sento in colpa”

“Ma di cosa?!? Mica ho attraversato tutta Roma. E poi mi ha fatto piacere comunque vederti! E poi posso dirti una cosa?!?”

“Certo Piero, dimmi pure”.

“Vestita così sei ancora più bella ed eccitante dell’altro giorno. Il look da casalinga ti dona ...

... molto. Hai un aspetto molto sensuale!”

“Beh veramente tutto pensavo tranne che questa vestaglia e queste pantofole avessero un aspetto sensuale, ma comunque ti ringrazio!”

“È la verità, non faccio nessuno sforzo a farti questi complimenti! Al contrario di quello che pensi queste cose ti stanno molto bene e ti donano un’aria ancora più erotica! Inoltre sai benissimo che molti uomini amano le casalinghe se non sono sciatte, e tu non lo sei proprio”; e così facendo mi appoggia una mano poco sopra il ginocchio, senza insistenza.

“Ora vado altrimenti si fa tardi sia per me che per te. Posso chiederti un’ultima cosa?!?”

“Certo Piero, dimmi pure”

“Se in futuro dovessi cambiare idea per favore chiamami o mandami un’email, va bene?!?”

“Va bene Piero ma tu non contarci molto…”

“Certo non ci faccio affidamento, ma non puoi impedirmi di sperare!”

“No non posso, va bene”.

Prima di alzarsi dal divano mi da un bacio affettuoso sulla guancia e si dirige verso la porta.

Io mi alzo insieme a lui per accompagnarlo. Mi dispiaceva che andasse via; era stato molto gentile con me, in fin dei conti poteva anche essere risentito del mio comportamento. Invece, come se mi conoscesse da una vita, era rimasto tranquillo ed aveva trovato il modo di farmi anche dei complimenti. Ma probabilmente non era solo per questo che mi dispiaceva farlo andare via e d’impeto gli dissi: “se vuoi rimanere ancora un po’ non c’è problema per me, in fin dei conti non è poi così tardi!”

Piero, ...