1. Venere selvaggia


    Data: 18/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Edipo

    ... bicchiere d'acqua, l'oratore passò a parlare delle donne khoi. "Fui subito colpito da due particolari anatomici che rendevano le donne di questa etnia uniche. Gli organi genitali erano coperti da una specie di velo naturale, un'appendice carnosa definita sinus pudoris, che si estende per una decina di centimetri. L'altra era lo sviluppo abnorme dei glutei, che apparivano sporgenti e carnosi. Tale caratteristica, presente in forma varia in tutte le donne del popolo khoi, e molto di più rispetto agli uomini, mi colpì in un modo del tutto inatteso. La prima volta che entrai in un villaggio khoi vidi le donne che portavano sulle spalle i loro bambini. Fin qui nulla di diverso da ciò che accade in tutti i villaggi e le città del mondo; solo che i bambini khoi poggiavano comodamente i piedini sulle natiche delle madri o delle sorelle maggiori e, le mani posate sulle spalle delle donne, venivano portati a passeggio in questo incredibile modo. Ecco a voi un disegno che vi illustra il bizzarro spettacolo al quale assistetti." Mostrò un grande disegno in cui una donna nera, nuda, teneva sulle immense e sporgenti natiche un bambino di sesso maschile. Il caveliere d'Herblay, confuso tra il pubblico, cominciò a sudare copiosamente, ed ebbe un capogiro. L'immagine della donna che faceva salire sulle natiche il bambino nudo provocò in lui qualcosa di simile all'eccitazione e , a dire il vero, le reazioni di altri spettatori dimostrarono che non era stato l'unico a rimanere sbalordito di ...
    ... fronte a quell'immagine che evocava blasfeme idee di una Madonna nera che posava con il figlio... "Realizzai numerosi disegni delle donne khoi e al ritorno in Europa le mostrai ad un amico, insigne professore alla Sorbona e studioso delle antiche civiltà del Mediterraneo. Tale illustre cattedratico rimase sbalordito nel vedere i disegni e disse che quelle donne somigliavano in maniera impressionante a certe immagini dipinte sulle rocce o addirittura scolpite nella pietra e ritrovate in diversi luoghi d'Europa, raffiguranti figure femminili caratterizzate da grandi mammelle, ventri pronunciati e natiche protuberanti. E' il mito della Madre Terra, il mito di Cerere, della fertilità, così caro a popolazioni che vivevano di agricoltura e pastorizia, per le quali una donna dalle forme così generose e matriarcali era il simbolo di fortuna e salute, dimostrazione di un'idea della bellezza muliebre molto lontana dal gusto di noi moderni. E' possibile che quei nostri progenitori di duemila anni fa si siano ispirati a donne khoi che qualcuno avrà forse visto e poi raffigurato in quei rozzi tentativi artistici? Difficile dirlo ma sento di poter affermare che quelle donne rappresentano in qualche modo il nostro lontano passato, quando i nostri antenati vivevano nel modo primitivo in cui ancora vivono questi popoli." Una sapiente pausa durante la quale girò lo sguardo su ogni angolo della sala aumentò il pathos. "Oggi ho il piacere di presentarvi un esemplare femminile del popolo khoi. E' ...
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