-
Venere selvaggia
Data: 18/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Edipo
... nostro paese sono successe tante cose negli ultimi trent'anni, per quanto ne so vi sono illustri discendenti di casate che hanno fatto la storia della Francia che adesso dormono sulle rive della Senna o nei dormitori pubblici." Il cavalier d'Herblay aveva poggiato il mento su un bastone da passeggio finemente lavorato. "La mia non è una casata illustre come quelle a cui alludete", rispose," ma se l'è cavata molto bene. Quando ero bambino mio padre e mio zio si sono dati da fare per salvare il collo e il patrimonio e hanno raggiunto entrambi gli obiettivi. Sono stati di volta in volta giacobini, bonapartisti, borbonici; non c'è bandiera che non abbiano sventolato o idea che non abbiano abbracciato, giurando fedeltà ora alla rivoluzione, ora al Direttorio, ora alla dittatura, poi all'Impero e infine alla Restaurazione. E oggi, io, unico e ultimo erede, possiedo tanto denaro che potrei comprare tutto il popolo khoi, anzi un intero stato africano. Eccovi mille franchi di anticipo." Vallon non toccò il denaro, si limitò a guardarlo. Alla fine, come se stesse facendo un grande favore personale, disse:" Posso darvela per due ore, non di più." "Bene. Questo è l'indirizzo di una casa appartata che possiedo alla periferia di Parigi. Vi aspetto domani alle quattro del pomeriggio e potrete tornare per riprendervela alle sei in punto. Siate preciso, mi raccomando." Una carrozza dai vetri coperti da panni scuri giunse alle quattro del giorno dopo davanti a un anonimo palazzo della ...
... periferia settentrionale della città. L'edificio sembrava quasi abbandonato ma il biglietto lasciato dal cavaliere indicava un appartamento al primo piano. Vallon prese per mano una creatura coperta da un lungo velo e la condusse per una rampa di scale cigolanti. Una porta si aprì: apparve il cavaliere D'Herblay. Senza dire una parola porse a Vallon una busta contenente tremila franchi. "Tornerò alle sei in punto, non un minuto dopo, ricordatevelo", disse intascando il denaro. Già però la ragazza era stata fatta entrare nella casa e la porta si era chiusa davanti a lui. L'interno dell'appartamento era spoglio, con pochissimi mobili, era evidente che nessuno ci abitava. La ragazza si tolse il velo e sorrise timidamente all'uomo, ma gli occhi allucinati e iniettati di sangue le fecero paura. Capì soltanto che doveva fare quello che faceva sempre in questi casi: spogliarsi. Dalle sue parti era normale girare nudi, il corpo era sempre sotto gli sguardi di tutti. Le donne del suo popolo avevano tutte il sedere e i genitali grandi, anzi più erano grandi più la donna era considerata bella e in grado di partorire molti figli. Questa gente bianca invece rimaneva attonita a fissarle le sue cose come se non le avesse mai viste. Le manate che le davano sulle chiappe erano un misto di curiosità e lascivia e la seconda presto superava la prima. Non le piaceva tanto quello che le facevano fare ma le davano da mangiare tutti i giorni e poteva mantenere i suoi parenti, laggiù, in Africa. Si era tolta ...