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Venere selvaggia
Data: 18/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Edipo
... tutto, anche il panno che le copriva l'enorme clitoride. L'uomo la fissava sempre con il suo sguardo febbrile, sembrava che si aspettasse che lo spogliarello non fosse finito. Le fece segno di mettersi distesa, a pancia in giù, su un consunto sofà. Lei obbedì, rassicurata in qualche modo: anche lui voleva prenderla di dietro, penetrarla facendosi largo tra le masse di carne che le circondavano il buco posteriore. Molti, per la verità, arrivavano senza nemmeno entrare, bastava che posassero il loro affare sulle sue natiche e il liquido usciva a fiotti interminabili; ad altri piaceva sedersi su di lei, usare il suo culo come poltrona e parevano eccitarsi molto per questo. All'improvviso sentì delle fitte dietro, dolorose e lancinanti: quell'uomo di cui non sapeva nemmeno il nome le stava sferzando le natiche con una frusta e ad ogni colpo ci provava sempre più gusto. Sarah si accorse che senza che se ne fosse avveduta le erano state legate le mani dietro la schiena con degli aggeggi di ferro che stringevano i polsi. Iniziò a urlare ma nel palazzo disabitato le sue grida si persero nel nulla. Quando l'uomo terminò le frustate, per la stanchezza che sentiva nelle braccia, quel sedere che aveva attirato le occhiate fameliche e indecenti di Parigi era un ammasso di carne sanguinolenta. Sarah singhiozzava e diceva parole nella sua lingua rivolte a qualche divinità ma il Dio di Parigi forse non era lo stesso dell'Africa e non la ascoltò. L'uomo la fece voltare, le morse i seni, le ...
... staccò un capezzolo e glielo sputò addosso. Vide con terrore che le si avvicinava con un bastone da passeggio dal pomo luccicante: con le gambe, ancora libere provò a respingerlo ma il bastone la colpì al capo e perse quasi i sensi mentre il pomo luccicante le entrava nella vagina. L'ultima cosa che vide prima di svenire del tutto fu un coltello da macellaio nelle mani del suo aguzzino. Alle sei Michel Vallon saliva le scale che portavano al primo piano. La porta era socchiusa e dopo un rapido colpetto la aprì. Il cavaliere d'Herblay fumava un sigaro seduto su una delle rare poltrone della casa. Aveva l'aria molto soddisfatta. "Dov'è Sarah?" chiese lo studioso delle tribù africane. Il cavaliere gli indicò il sofà. Vallon si avvicinò e quello che vide gli sembrò non reale ma un incubo. Il cadavere di Sarah, coperto di tagli e bruciature, giaceva inerme, riverso sulla schiena e mostrava l'estremo oltraggio che le era stato fatto: l'intero pube era stato asportato. "Siete stato voi?" chiese incredulo al cavaliere. "Vedete forse qualcun altro nella stanza?" "Voi siete pazzo!" "Può darsi, in tal caso state attento." Vallon tremava per il terrore e il disgusto, mormorava di continuo:" Mio Dio, mio Dio." "Non invocate colui nel quale non credete, altrimenti avreste dovuto ricordarvene quando esponevate in pubblico la vostra schiava." "Vi denuncerò all'autorità!" "Potete farlo ma in quel caso dovrete spiegare che facevate da lenone alla ragazza e lo scandalo coinvolgererebbe anche voi. ...