1. Il corso di aggiornamento


    Data: 18/07/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Giuseppina, Fonte: EroticiRacconti

    Mi chiamo Giuseppina e sono, a detta di tutti in famiglia e nell'ambito delle amicizie, una bella donna di 42 anni. Un bello esemplare, come mi dice mio marito, di femmina siciliana. Forse perchè sono bruna e con sguardo accativante e un corpo polposo e sensuale con le curve al posto giusto. Sono alta 162 cm, un bel paio di tette sode terza misura, un bel culo e un paio di cosce che mio marito, quando siamo in vena di scherzare, mi dice che è un peccato tenerle nascoste e di mostrarle, tanto che, a volte, in certe occasioni, mi dice di indossare gli autoreggenti invece dei collant. Il sesso, quasi del tutto disinibito, mi piace e con Gianni, mio marito, un bell'uomo di 45 anni più che attraente, nonostante 17 anni di matrimonio più 5 di fidanzamento e due figli a casa, va alla grande. Non ho mai ceduto alle lusinghe dei miei corteggiatori per una questione di dignità, anche se a volte stuzzicata. Ho sempre avuto, credo come tutte le donne, le mie fantasie erotiche, come per esempio quella di andare a letto con uno sconosciuto appena incontrato. Ebbene è accaduto, anche se con dinamiche diverse e del tutto inimmaginabili. Siamo di Agrigento e nel recente mese di febbraio sarei dovuta andare a Roma per un corso di aggiornamento insieme a due altre mie colleghe. Ero influenzata e quindi ho ottenuto che me lo spostassero. Lo spostarono a metà aprile e si presentò un problema: non mi andava di viaggiare e di stare 3 giorni da sola. Convinsi mio marito ad accompagnarmi. ...
    ... Inizialmente non era d'accordo in quanto avrebbe dovuto prendere 3 giorni di congedo e poi perchè io avevo tutto spesato ma lui no. "E vabbè, ci facciamo sta gita" gli dissi stuzzicandolo. Il corso iniziava lunedì; domenica pomeriggio andammo a Catania, prendemmo l'aereo, già prenotato sia per l'andata che per il ritorno, e in serata eravamo già nello hotel prenotato dall'amministrazione stessa. Il tempo di una rinfrescata, di preparaci e scendiamo giù reggiungedo la sala ristorante. Mi disse che ero sexy. Non avevo indossato niente di speciale: una casacca in seta di colore azzurro, una gonna nera attillata con lo spacchetto posteriore e, senza che me lo dicesse lui, autoreggenti neri; ma solo per comodità. Già al ristorante facemmo amicizia con altri colleghi provenienti da vari uffici della Campania. Ancora di più dopo cena quando noi preferimmo, dopo aver preso il caffè al bar, restare nella hall, in salotto, per rilassarci. Tanti uscirono per un giretto. Un collega che aveva già preso confidenza con noi durante la cena, che per comodità, essendo napoletano, chiamerò Gennaro, venne a sedersi in poltrona di fronte a noi che eravamo in divano. Era simpatico e divertente e, dopo aver parlato con me di argomenti di ufficio, ci raccontò delle storielle napoletane facendoci divertire molto. Fra l'altro è un bel tipo bruno con capelli ricci, barba e complessivamente attraente. secondo me è sulla quarantina. A letto Gianni incominciò a toccarmi. "Dormiamo. Dopo una giornata così non sei ...
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