1. Maria e la sua disabilità


    Data: 21/07/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: FrancoT

    ... arrivò ad un portone, estrasse le chiavi e lo aprì entrandovi. Abitava praticamente a 500 metri da casa mia e sotto quel condominio c'era un bar dove mi fermavo spesso a bere il caffè. Da quel giorno il fermarmi “spesso” divenne un fermarmi “sempre”. Entrai così in confidenza con il barista al quale estorsi a suon di caffè tutte le informazioni che aveva riguardo a Maria. Abitava in città da circa un anno, qualche mese dopo al suo incidente ed era originaria di Roma. Nella vita aveva avuto una carriera giovanile come nuotatrice e poi aveva cavalcato qualche passerella di moda, senza però sfondare. Secondo il barista “non aveva il carattere” e devo ammettere che, quando la conobbi, condivisi questo punto di vista. Viveva sola ed era mantenuta dai genitori o dalla assicurazione. Nessuna delle due ipotesi si rivelò vera. Maria viveva del proprio lavoro come scrittrice e traduttrice. Parlava correttamente spagnolo, visto che suo padre era originario di Saragoza, tedesco ed inglese. Faceva quel lavoro già prima del suo incidente, ma lo faceva a Roma, città che aveva deciso di abbandonare. Un mese dopo a quel primo incontro, ci fu la nostra prima chiacchierata ed il nostro primo caffè. Avevo fatto in modo di incontrarmi con lei casualmente ed ella non si era accorta di nulla, nemmeno dei miei pedinamenti a giorni alterni. Certe volte avevo atteso ore per vederla uscire di casa. Potevo passare per uno stalker ma in quegli anni questa parola ancora non esisteva e poi non avevo ...
    ... secondi fini se non di farla mia. Quando ci scontrammo (perché questo fu quello che avvenne), ella quasi cadde a terra ed io la aiutai a sostenersi. Una stampella le cadde, ma ella si aggrappò a me ed io impedii che entrambi ruzzolassimo a terra. Mi chiese scusa e mi riconobbe immediatamente. Eravamo a due metri da un bar e le proposi di sedersi e di prenderci un caffé. Fu un po' forte come proposta, osai un po', ma ella accettò e fu una fortuna. In quell'occasione scoprii, come se non lo sapessi già, che viveva in zona da poco, che era originaria di Roma, ma anche che aveva quasi trent'anni e che non aveva compagni. Anche io le raccontai di me e restammo nel bar quasi una mezz'oretta. Era ottobre e l'aria era piuttosto fredda. Offrii io il caffè ed ella mi ringraziò allo stesso modo della Posta, poi mi chiese scusa e mi disse che era giunto il momento di andare. Osai per una seconda volta, dicendole che speravo di incontrarla nuovamente ed ella, quasi stupendomi, mi disse che lo sperava anche lei. Io feci in modo che ci incontrassimo anche la settimana successiva e quella successiva ancora. Ai primi di novembre, quando ormai eravamo in confidenza ed ella aveva ben inteso la mia attrazione nei suoi confronti, ci fu la nostra prima cena. In quella cena scoprii che dopo l'incidente non aveva più avuto una storia e che il suo precedente compagno l'aveva lasciata proprio in quei momenti così difficili. Era stato terribile per lei e quello era anche uno dei motivi per cui aveva cambiato ...
«1234...»