Maria e la sua disabilità
Data: 21/07/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: FrancoT
... città. Voleva un luogo in cui nessuno la conoscesse. Quella sera ci fu il nostro primo bacio, intenso ed appassionato. Io sarei salito in casa sua e l'avrei posseduta subito, ma ella disse di non essere ancora pronta. A quella serata ne seguirono altre. Andammo al cinema, ancora a cena, ci incontrammo per degli aperitivi e persino per una gita al lago di Garda una domenica con la mia auto. Indossava sempre abiti lunghi o in alternativa gonne che arrivavano sotto al ginocchio. Diceva di sentirsi a suo agio con quel tipo di abbigliamento ed io non avevo la benché minima intenzione di contraddirla, visto che mi piaceva un sacco. Erano gli anni Ottanta ed a me, che di moda capivo veramente poco, sembrava estremamente di tendenza. Decidemmo di trascorrere la sera della vigilia di Natale insieme a casa sua. Io feci la spesa e cucinai, ella preparò la tavola. Era evidente che tra noi ci fosse qualcosa di più di una semplice amicizia e questo non solo perché ci fossimo baciati. Per me quella sera sarebbe stata la prova del nove e dentro di me sapevo, poiché ne avevo sentore, che anche per lei fosse importante. Aveva scelto una gonna rossa a trapezio con una camicetta rosa, dei collant color carne ed una scarpa col tacco nera. Dopocena avevamo acceso la radio. Passavano delle canzoni di Natale ed io l'avevo aiutata, senza prendere le stampelle, per trasferirsi dalla tavola al divano. In casa aveva anche una sedia a rotelle ed ogni tanto, soprattutto quando era stanca, la ...
... utilizzava. Dalla chiacchiera al bacio, il passo fu breve. Ci abbracciamo e ci baciammo e fu chiaro immediatamente ad entrambi che saremmo andati oltre. Maria allungò una mano e spense la luce. Restò accesa solo quella della cucina e restammo così in un ambiente abbastanza soffuso. Continuammo a baciarci e la mia mano si poggiò sul suo ginocchio sinistro. La sentii irrigidirsi, ma non smise di baciarmi e non lo fece nemmeno quando la mia mano risalì ancora di più, sotto alla sua gonna e lungo la sua coscia sinistra, per poi fermarmi sul suo sesso. Mugugnò leggermente ed io la invitai ad aprire un po' le gambe ed ella lo fece. Sentii il ritmo del suo respiro incrementarsi mentre, lentamente le accarezzavo il sesso nonostante fosse coperto da uno slip e dal nylon del collant. La mia camicia e la sua volarono via in un battibaleno e solo a quel punto io le abbassai la cerniera della gonna per sfilargliela. A quel punto ella si staccò dal bacio e si fermò. Mi guardò negli occhi e mi disse:”Lo vuoi fare veramente? Ne sei sicuro?”. Era terrorizzata. Io non ero riuscito a dirle quanto mi eccitasse e quanto la desiderassi e cercai di dirglielo in quel momento, prendendole le mani tra le mie, parlandole a bassa voce e tranquillizzandola. “Ho una paura tremenda”, mi disse. “Stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene”, le dissi. Si lasciò andare solo in quel modo. La feci sdraiare sul divano e completai di abbassare la cerniera della gonna, poi la presi per il bordo superiore e gliela sfilai ...