1. Maria e la sua disabilità


    Data: 21/07/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: FrancoT

    ... completamente, gettandola lontano. Quello che si presentò davanti ai miei occhi, rischiò di farmi godere in quel preciso momento, seduta stante. La sua gamba sinistra, lunga e fasciata dal collant, era incredibilmente bella. Gli slip che indossava sotto al collant erano neri, in pizzo ed erano molto sgambati. Sotto al pizzo riuscii ad intravedere una peluria scura. Il collant le arrivava quasi fino all'ombelico, era uno di quei modelli a vita alta. La sua gamba destra invece non c'era più, l'amputazione del suo arto era stata netta e pesantissima. Quella che un tempo era stata la sua lunga gamba destra, adesso era ridotta ad una salsicciotto di circa venti, forse trenta centimetri che terminava in modo sferico, quasi come se fosse un melone, con una piuttosto vistosa cicatrice di dove le era stato richiuso. Era una cosa orrenda per una donna del genere, ma per me era incredibilmente eccitante. Mi aveva sempre eccitato quel tipo di disabilità e trovarmi di fronte ad una donna del genere mi stava facendo impazzire. Maria aveva annodato il collant in eccesso sotto la moncone e poi con una forbice, aveva tagliato la stoffa che altrimenti sarebbe rimasta vuota. “Non guardarmi, ti prego”, mi disse ella, quasi supplicandomi. “Non posso”, le risposi “Sei stupenda”. Mi avvicinai al suo ginocchio sinistro e glielo baciai, poi risalii lungo la coscia fino al suo sesso. Lei si inarcò e si slacciò il reggiseno, liberando i suoi seni, non troppo grossi e piuttosto sodi. Ma non erano quelli ...
    ... ciò che mi attraeva infinitamente, bensì la parte inferiore del suo corpo e la sua menomazione. Strinsi la sua passera con la bocca ed ella mugugnò e solo a quel punto portai la mia mano sinistra sul suo moncone. Lo presi con la mano quasi come se prendessi una palla, perché tale era, senza stringerlo ma semplicemente accarezzandolo dolcemente. Ella sussultò, mi prese la mano e me la tolse. “Ti prego, non toccarmi lì, non voglio”. “Perché?”. “Mi mette a disagio, non lo ha mai fatto nessuno”. “C'è sempre una prima volta. Rilassati, ti prego”, le risposi. Allora ella acconsentì e si rilassò. Toccare quel pezzo di carne aveva su di me lo stesso effetto di una pastiglia di Viagra. Con le mani lacerai il collant e, dopo averle scostato lo slip, vidi per la prima volta il suo sesso, coperto da una peluria castana. Con indice e pollice le aprii leggermente le labbra, dopodiché inclinai leggermente la testa e con la lingua percorsi interamente quel taglio meraviglioso. Era profumata e saporita. Nella parte alta incontrai il suo clitoride e gli girai attorno con la lingua più e più volte. Pian piano Maria si rilassò e cominciò a dimenticare la propria situazione a vantaggio del piacere che provava. Il suo primo orgasmo giunse quasi inaspettato e per lei fu una vera e propria liberazione che si gustò dal primo all'ultimo momento. Si contorse e portando una mano dietro alla mia nuca, mi schiacciò il volto contro al suo sesso, mentre con la mano libera si strinse una tetta Mi disse poi, ...
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