Il ragazzo più fortunato del mondo (terza parte)
Data: 30/11/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Gay De Maupassant, Fonte: EroticiRacconti
Riassunto delle puntate precedenti: David; 19 anni, vergine, capelli biondo platino e un culetto che poche ragazze al mondo possono vantare, scopre il suo innato talento nell’antica arte del pompino grazie a Federico; 22 anni, toro muscoloso e superdotato, incontrato un giorno in palestra. Riuscirà il nostro eroe a prendere in tempo il treno lanciatogli nel corridoio? Questo e molto altro continuando l’avventura. -L’unico segreto per prenderlo è volerlo davvero.- Mi disse Federico, carponi sopra di me. Eh, no, ragazzi, mi dispiace, ma non potrò mai raccontare degnamente la visione impareggiabile che mi si offriva in quel momento e non tenterò. Potrei riempire libri parlando solo dei muscoli di Federico, del loro contrarsi ed esplodere nell’estasi e non sarei riuscito a dire nulla. Come potrei mai rivelare con delle misere, inadeguatissime parole la maniacalità dell’artista che gli aveva scolpito gli addominali o la sensazione che il suo costante, facile dominio mi incuteva? Ricordo che al catechismo mi insegnarono che “perfettissimo” non era un errore, se riferito a Dio, quindi direi che con Federico “perfettissimissimo” era il minimo per non essere blasfemi. -Ma io lo voglio! Giuro che lo voglio davvero! Se adesso mi apparisse il genio della lampada manderei a fare inculo la ricchezza e l’immortalità per avere dentro il tuo cazzo, te lo giuro!- -Ahahaha che cucciolo! Ma ti ripeto, la prima volta con me è impossibile.- -Guarda che insegno yoga!- -Quello che ti pare: yoga, ...
... kamsutra, tantra; non ci sono cazzi! Due centimetri di questo e implora pietà anche il corridoio più navigato del mondo.- -Ma si può sapere con che razza di gente vai a letto?- -Sì, scusami ahahah Ma non voglio che poi ci resti male! Voglio dire, guarda che belva! Ecco, sentine il peso.- E, sollevandolo, lo lasciò cadere sopra il mio. CIAFF!! Un suono sordo attraversò la stanza e il mio pisellino scomparve dietro la sua mazza ferrata. -Ma sei sicuro che sia dritto?- Mi schernì. -Dai, smettila di prendermi in giro. Guarda che il mio è normalissimo! Sei tu ad essere un mutante, sappilo!- -Però sono bellissimi, vicini, Non credi?- -Sì, da morire.- Così prese a strusciare il suo cazzone contro il mio in un movimento di bacino, eccitandosi a vedere quanto potesse muoversi continuando a tenermelo nascosto. Strisciando piano era un lavoro di parecchi secondi, poi la mia cappella faceva finalmente capolino dietro la sua. Vedendole affiancate non sembravamo appartenere alla stesse specie; quella di Federico era talmente grande che prenderla in mano mi metteva l’istinto di cambiare marcia. Al che, ridusse il movimento aumentando la velocità, sfregando ripetutamente il suo glande contro il mio. -Aah! Sto per venire!- Annunciai e, allarmato, Federico tolse subito l’uccello. -Non ti azzardare! Tu vieni quando lo dico io!- -Scusa!!- Ma la sua espressione fintamente corrucciata, ruppe in un sorriso e mi baciò. Intanto il suo cazzone si faceva sempre più grande e duro e prese a spingermi sul ...