1. al buio


    Data: 23/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Giulisa, Fonte: RaccontiMilu

    ... vedo alzarsi e metterli sulle barre di ferro ai lati del mio capo. Uno a destra e uno a sinistra.Ancora non capisco.Tira fuori dalla tasca della giacca dei piccoli pesi. Mi fissa cercando di capire quando intuirò che sta per fare. Inizio a capire e tremo.Vedo le sue mani che si avvicinano inesorabili alle clamps e ci appendono i pesi.Urlo e sobbalzo. Nel farlo abbasso i piedi e la catena si tira, il dolore è altissimo e d'un tratto qualcosa di bollente mi fa urlare e scatenare come una folle: i due ceri si sono rovesciati sui miei seni ma per quanto mi possa muovere la cera continua a colare. La catena che ne regola la posizione appena abbasso i piedi li piega su di me, rovesciandomi addosso la cera fusa.Torno in punta di piedi ma il tremito è sempre più difficile da controllare!Stringo la pallina tra i denti mentre inesorabile sento la saliva che fuoriesce dai lati.Nemmeno lo schifo che provo sentendomi scendere gocce sulla pelle mi frena dalla tensione di tenere su quel cavolo di catena. I piedi mi dolgono, le gambe mi tremano, le braccia mi fanno sempre più male. Sento lentamente che sto cedendo.Lo vedo, davanti a me, che mi osserva, serio. Lo supplico con gli occhi, ma scuote la testa e guarda la catena con un certo gusto.Il tremito si sta facendo incontrollabile. I piedi inesorabilmente scendono.Urlo con quanto fiato ho in gola mentre una nuova colata di cera copre le clamps e i capezzoli facendomi esplodere in mille pezzi di fuoco.È qualcosa che non ho mai provato, mai ...
    ... così diverso, così forte, incontenibile. Urlo. E mentre urlo mi sento andare alla deriva, galleggio in un dolore sconosciuto eppure da qualche parte risuona come un'eco. Qualcosa che si muove.Il suo “basta” mi arriva ovattato mentre la cera continua a colarmi addosso.Mi è davanti adesso, stacca con lentezza la catena dal gancio. Mi toglie con delicatezza le clamps ma il dolore dello stacco è troppo violento e mi piego in avanti verso di lui, che mi afferra e mi sostiene. Stacca la corda e mi lascia abbassare le braccia. Tremo ancora tanto. Le gambe mi cedono ma mi prende ancora al volo evitandomi la caduta. Mi solleva tra le braccia e mi porta verso un divano. Si siede con me in collo senza apparente sforzo. Mi appoggio al suo petto sfinita, provata, svuotata.Mi fa voltare verso di sé annuendo.In quel preciso istante qualcosa si rompe dentro di me e le lacrime rompono gli argini. Mi sciolgo in un pianto dirotto. Mi sento stupida ma non riesco a fermarmi.Mi lascia sfogare carezzandomi con una mano. Finché la crisi passa e mi riprendo un poco. La sua mano continua la sua strada sul fianco, scende, lentissima sulla mia pelle tremula,si insinua tra le gambe e risale finché si ferma. Vedo lo sguardo che mi punta addosso.So che è successo.Odio questa cosa, e odio che l'abbia scoperto così. Mi giro verso il suo petto e affondo il viso nella sua camicia. Mi afferra per i capelli e mi tira indietro. I nostri occhi si incontrano.“Sei fradicia!“ Mi passa ancora una mano tra le gambe e ...
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