1. La strana voglia


    Data: 26/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autoerotismo Autore: MASTER84, Fonte: RaccontiMilu

    ... era diventata molto familiare.- Ma che cazzo vuoi che ne sappia? Andiamo, dai. Le bambine sono ancora al buio.I due ragazzi si allontanarono ma non feci in tempo a godermi il sollievo, perché chiusero la porta della stanza attigua con il chiavistello dall'esterno: la porta si poteva chiudere ed aprire solo da fuori; in pratica ero stata rinchiusa dentro.Il sunto della mia situazione: legata mani e piedi, imbavagliata, al buio completo, rinchiusa dentro una stanza in cantina. Magnifico. Era esattamente il tipo di situazione che decine di volte avevo immaginato, eccitandomi. Eppure in quel momento non ero eccitata. Avevo solo voglia di piangere. Non mi ero mai sentita così stupida e spaventata come in quel momento.* * *Il panico era il mio peggior nemico, in quel momento. Lottavo per tenerlo a freno, imponendomi una immobilità ancora maggiore a quella alla quale ero costretta dalle corde. Mi sarei potuta lasciare andare ad una crisi isterica, dibattendomi come una forsennata sul pavimento sporco di quella cantina, lottando senza speranza contro i legacci che mi stringevano.Calma, mi dissi senza convinzione. Stai calma e ne verrai fuori. Non ti agitare. Sì, sei stata una stupida, avrai tutto il tempo per rimproverartelo, ma dopo! Dopo che ne sarai venuta fuori. Ora, per favore, calmati e ragiona. Ragiona, pensa!Invece mi lasciai andare ad un pianto quasi disperato. Il nastro adesivo, fra sudore e lacrime, si stava ormai staccando del tutto, ma la calza era stata ben stretta ...
    ... attorno alla testa: il nastro adesivo era stata una aggiunta mia, giusto per assaporare quella sensazione che la mia malattia mi faceva piacere tanto, quella dell'adesivo sulle guance. Però il bavaglio era efficace anche senza.Scossi la testa cercando di scrollarmi di dosso il nastro adesivo, ma rimase comunque attaccato blandamente al volto.Dunque: avevo i piedi legati. Non ricordavo se avessi stretto i nodi sul lato anteriore o posteriore delle caviglie. Questo era fondamentale, perché avrei potuto sperare di sciogliere il nodo solo se essi fossero stati raggiungibili dalle mani, una volta inginocchiatami. Questa era la prima cosa da verificare.Secondo: il mio cutter era stato trovato dai ragazzi. L'avevano rimesso al suo posto o se lo erano portato via? La sola idea che potessero avermi privato della mia unica via di fuga mi terrorizzava al punto da mozzarmi il fiato. In realtà sapevo che avrei dovuto essere più che pronta a quella evenienza: se lo avessi trovato io, quel cutter, l'avrei certamente portato su, pensando che fosse stato dimenticato.Terzo: ero rinchiusa all'interno di quello stanzino. Per quel che ricordavo la porta non era particolarmente robusta, forse uno come Patrizio avrebbe potuto sfondarla con un calcio ben assestato. Patrizio superava il quintale. L'ultima volta che io mi ero pesata avevo gioito nel vedere l'ago della bilancia fermo sul 53. Avrebbe potuto, una ragazza esile come me, sfondare quella porta? E se l'avessi sfondata non avrei fatto un sacco di ...
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