1. La strana voglia


    Data: 26/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autoerotismo Autore: MASTER84, Fonte: RaccontiMilu

    ... rumore, attirando giù i ragazzi? Ma soprattutto: come avrei spiegato la distruzione di quella porta, in seguito?L'analisi della mia situazione portava ad una conclusione semplice e chiara: ero nei guai.* * *Da piccola, una volta mi ero andata a cacciare in un guaio simile. Mi legavo da sola ogni volta che i miei uscivano: appena udivo il motore dell'auto sparire oltre il vialetto, correvo a prendere il necessario, e mi legavo.Non capivo le mie fantasie, e c'erano occasioni in cui ne ero anche un po' spaventata. Ma non sono mai riuscita a smettere di legarmi da sola, anche se si trattava il più delle volte di legature blande, facili da sciogliere senza sforzo: ero molto cauta, anche quando non possedevo ancora i mezzi per realizzare legature più complesse.Ero terrorizzata dall'idea di stringere troppo e non riuscire più a slegarmi, con la prevedibile eventualità che i miei rientrassero trovandomi in quelle condizioni.In una sola occasione esagerai senza rendermene conto, e mi ritrovai con i polsi legati davanti tanto strettamente da non riuscire più a liberarmi. Quel giorno avevo deciso che ero stanca delle cinghie degli accapatoii, e volendo provare qualcosa di nuovo avevo adoperato un paio di metri di cavo telefonico, recuperato nel laboratorio di mio padre. Non so neppure io come feci, avvolsi a caso i polsi, stringendo i nodi tavolta aiutandomi con i denti. Fatto sta che ad un certo punto mi accorsi che i polsi non venivano più via.Mi spaventai moltissimo, strattonando i ...
    ... polsi avvinti dentro quel cavo robusto. Le mani mi erano diventante rosse, e mi sentivo sull'orlo delle lacrime. Da piccola ero ovviamente più incosciente, e per quanto fossi spaventata mi fu più facile cercare e trovare la soluzione. Invece di cercare di sfilare i polsi, mi diressi in cucina dove riuscì a prendere un coltello. Con non pochi sforzi e la paura che il coltello non riuscisse a tranciare l'anima in rame del filo riuscii a slegarmi tagliando il cavo in due.Buttai via il pezzo più corto di cavo telefonico, e rimisi quello più lungo la suo posto. Per una settimana buona vissi nell'incubo che mio padre potesse accorgersi che il filo si era inspiegabilmente accorciato e che venisse a chiedere spiegazioni; peggio, temevo che notando che era successo qualcosa al suo cavo intuisse l'uso che ne avevo fatto. Era assurdo, ovviamente, ma queste erano le mie paure.Dopo quella volta mi resi conto di quanto effettivamente rischiassi, nel praticare self senza la giusta accortezza. Probabilmente quell'avvenimento mi insengò molto, e non era affatto difficile che possa esserci quella esperienza dietro il mio timore di ricorrere alle manette. Avevo resistito per anni alla facile tentazione di "esagerare", e mi ero trovata bene.Fino al giorno in cui scesi in cantina, dimenticandomi di tutto ciò che l'esperienza mi aveva insegnato. Sola nel buio della cantina, prigioniera di una mia fantasia divenuta realtà, tornai con il ricordo a quella storia del cavo telefonico. Quella volta ne ...
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