1. La strana voglia


    Data: 26/07/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autoerotismo Autore: MASTER84, Fonte: RaccontiMilu

    ... frattempo avrei goduto di quella sottile ansia, così simile al quel senso di torbida anticipazione ed attesa che caratterizza il bondage. Quella sottile vena di paura che avrebbe reso tutto ancora più eccitante.Appena ebbi formulato il pensiero completo, mi ritrovai nell'impossibilità di pensare ad altro. Ormai dovevo farlo, o non avrei più avuto pace! L'idea di quella sedia vecchia e tarlata mi avrebbe tormentato durante la notte, l'idea di me stessa che mi divincolavo sulla sedia nel buio per il terrore d'essere scoperta mi avrebbe torturato per i giorni a venire.Salii in camera mia, e mi chiusi dentro. Dunque: in casa mancava solo Giovanna. Francesco era uscito da una oretta, ma di certo sarebbe stato di ritorno entro pochi minuti. Patrizio era al piano di sopra, e stava studiando con la radio accesa (come faceva? Mistero!). Virginia si stava probabilmente schiacciando il suo sonnellino pomeridiano, e appena sveglia avrebbe fatto la doccia, poi ci avrebbe impiegato una eternità a vestirsi; Virginia &egrave una di quelle ragazze che non si sentono a loro agio se non mettono il fondotinta e i tacchi anche solo per stare in casa.Avrei potuto aspettare un momento migliore, un momento in cui fossi stata sola. Ma avrei avuto il coraggio, una volta sola in casa, di avventurarmi fin sotto la cantina? Dubitavo. Se ci fossi andata in quel momento era solo perché ero troppo eccitata e sedotta da quell'idea, e perché se pure avessi incontrato l'Uomo Nero lungo le scale, avrei ...
    ... sempre potuto lanciare un urlo, e i ragazzi sarebbero accorsi in mio aiuto.Il cuore mi batteva forte, e la parte razionale di me mi suggeriva che era una follia: la cantina era buia, polverosa, sudicia, umida, un posticino tutt'altro che confortevole, perché andarmi ad infilare là sotto? Topi non ce n'erano di certo, ma se ne avessi visto uno mentre ero legata come avrei reagito? Ero capace di una crisi isterica, alla vista di un ratto, lo sapevo.Un'altra parte di me trovava invitante proprio la sgradevolezza del posto: era come se mi fosse stato imposto da qualcuno; in fin dei conti se fossi stata rapita e tenuta prigioniera in una cantina, avrei forse potuto scegliere l'ambiente in cui stare?Decisi che avrei aspettato tempi migliori, per fare quel gioco. Era meglio, in effetti certo. Sarei solo tornata un attimo giù a dare un'altra occhiata, non mi ci sarei soffermata più dello stretto indispensabile. Men che meno mi sarei sottoposta ad una seduta di self bondage.Presi con me l'occorrente e mi diressi in cantina con il tuono del mio cuore che ormai riempiva il mondo, azzittendo in un colpo solo tutte le voci che nella mia testa mi sconsigliavano di farlo.* * *La cantina era in penombra, arrivava giusto un filo di luce da alcune piccole feritoie che davano sulla strada. Se uno si fosse disteso per terra, sul marciapiede ed avesse sbirciato dentro aguzzando gli occhi, mi avrebbe vista. Sentivo i rumori delle macchine che trasitavano, e di tanto in tanto udivo i tacchi dei ...
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