La strana voglia
Data: 26/07/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: MASTER84, Fonte: RaccontiMilu
... Nero? Ebbene, Uomo Nero, vieni, manifestati, ma abbi la compiacenza di legarmi ed imbavagliarmi per bene, te ne supplico! E poi fa' di me ciò che vuoi, perché io sarò immobilizzata e non potrò opporre alcuna resistenza!Era esattamente ciò che pensavo: dovevo essere diventata pazza.Almeno di una cosa mi sentivo più o meno sicura: il cutter c'era. Non era facilissimo da raggiungere ma c'era. Mi sarei legata mani e piedi, ma non alla sedia. In qualunque momento mi sarei potuta alzare e saltellare a piedi uniti fino al cutter. Anche se la mia follia mi avesse spinto a chiudere la porta fra me e il cutter, avrei potuto riaprirla senza troppe difficoltà anche con le mani legate dietro. Inoltre, sebbene i miei amici fossero tutti presenti in casa, calcolavo che nessuno di loro avrebbe avuto bisogno di scendere in cantina nella prossima oretta. Non era una certezza matematica, ma il mio febbrile stato di eccitazione mi suggerii che mi potevo accontentare.Finalmente mi sedetti. Tirai un profondo sospiro, poi cominciai a legarmi strettamente le caviglie, incurante dei segni che mi sarei procurata. Mi infilai in bocca una vecchia calza autoreggente e mi avvolsi attorno alla testa l'altra calza facendola passare fra i denti: era il mio bavaglio preferito. strinsi bene in modo da spingere il riempimento della mia bocca più in profondità. Poi adoperai tre strisce di nastro adesivo preventivamente tagliate ed incollate provvisoriamente sulla manica della camicia, per sigillarmi del tutto ...
... la bocca.Infine, con gesti lenti, portai le braccia dietro lo schienale, infilai i polsi negli anelli e mi legai stretta, tirando i capi come meglio potevo.Ero pronta. Se l'Uomo Nero fosse apparso in quell'istante, avrebbe visto un delizioso bocconcino di ragazza seminuda, legata ed imbavagliata dentro la propria cantina. Mi faceva compagnia il mio battito cardiaco concitato. Nonostante il fresco, sudavo per l'eccitazione. Avevo le mutandine fradice, sul davanti, e il sentirmi graffiare la pelle delle natiche dal sedile vecchio e scheggiato non faceva che aumentare a dismisura il mio godimento. Avrei tanto voluto avere a disposizione una delle mie corde pulite, per potermela avvolgere attorno alla vita e poi passare fra le gambe: invece avevo solo quella vecchia corda con me, e non me la sentivo di farla venire a contatto con le mie parti più intime. Almeno in quello fui saggia.Rimasi legata sulla sedia circa una ventina di minuti, calcolai. Trascorsi il tempo in gran parte a mugolare sommessamente e a godermi la rigida resistenza delle corde. Muovevo le gambe sentendo le caviglie bloccate dalla fune, e lo stesso facevo con le braccia scuotendole un po'. Mi immaginai varie storie in cui io ero stata rapita e segregata in cantina, magari per giorni e giorni.Vidi un ragnetto risalire lentamente lungo il muro, a mezzo metro circa da me. Diede il via ad una serie di orripilanti fantasie. Masochisticamente giocai con le mie paure, fingendo di vedere un topo in un angolo: mi sforzai ...