Io e Alan - Rieditato.
Data: 30/11/2017,
Categorie:
pulp,
Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti
A quel tempo vivevo con… (ora invento un nome per restare sul vago)… con Esmeralda, era bella eh? Bella ma fuori del tutto, scordata come un violino dimenticato in cantina per secoli. Raramente era naturale, il suo stato normale era… -Tesoro ciao… sono fatta di roba buona… scopiamo?- Il suo interlocutore potevo essere io o altri mille, lei era per il libero amore. In un libero mondo. Vivevamo in un piccolo appartamento ad affitto libero, cioè zero lire, una notte avevamo rotto la serratura e lo avevamo occupato. In nome del popolo sovrano. Inizialmente io e lei, poi… io, lei e Alan. Mi accorsi molto presto che fra lei e Alan c’era qualcosa di più che dei normali e semplici atti di tenerezza. Alan le era stato imposto dal suo pusher di fiducia, un essere immondo e porco, depravato come pochi! Neanche gli diamo un nome, ok? Non lo merita. Ok… sapevo che la scopava, mi andava bene, che la faceva scopare anche da amici e tutto per le dosi e per la sua depravazione, ma ero consapevole che così girava il mondo o almeno girava così il nostro mondo, era una cosa che accettavo pienamente. Vivevamo assieme io e lei, ma in mondi separati da uno spazio-tempo enorme, lei sulla Terra e io nella Galassia del Tritone. Ma si… arriviamo al punto! Un pomeriggio rientrando la trovai sotto Alan che la stava scopando a tutto gas. Lei in ginocchio e con la testa a terra, Alan sulla sua schiena. Mi accomodai sul divano dalle molle rotte. Volevo gustarmi la scena. Lei… con i capelli disordinatamente ...
... scarmigliati che le coprivano il viso, emetteva dei sordi gemiti di piacere che poco avevano di femminile. Grugniva da scrofa. Chiesi… -Com’è…?- -Dio…! E’ oltre mezz’ora che sono sotto! Mi fanno male le ginocchia. Sono venuta una infinità di volte… ora dobbiamo aspettare che gli si smolli il bulbo di carne che è riuscito a infilarmi dentro… è così grosso che se lo ritira di botto mi rovina… mi ha sborrato dentro una infinità di sborra…- -Mi ecciti…- -Vieni… stenditi… che ti faccio un bocchino, intanto che aspettiamo che lui esce. Dio! Mi sono mossa e sta ricominciando a scoparmi! Mi fa godere ancora… dai… dai… vieni svelto… dammi il cazzo in bocca che te lo succhio…- Poi lei… molto più tardi, facevamo cena… lei con del brown sugar che le iniettavo fra le dita del piede e io con una canna di Marja idroponica, e lei… dicevo… con la sborra molto liquida che ancora le usciva dalla figa martoriata dall’intenso uso, mi raccontò come era iniziata la cosa. Il suo pusher le aveva imposto Alan, aveva goduto a farla scopare da lui in cambio della dose, ma non solo, lui… il pusher, l’aveva scopata dopo Alan, lei ancora piena di sborra. E Alan era diventato per lei una abitudine, una abitudine tossica quanto la droga che prendeva, la semplice verità è che godeva tremendamente ad essere scopata così. Lui, sempre del pusher parlo, godeva a guardarla e a farla guardare dai suoi amici mentre veniva scopata a tutta forza per tempi lunghissimi. Alla fine anche Alan era diventato un tossico dato ...