1. Lucy


    Data: 29/07/2020, Categorie: Etero Autore: Ashara, Fonte: RaccontiMilu

    ... del fratello di Lucy che veniva a cercarli.Tornarono alla luce ed al chiasso del giardino anteriore, sedendosi agli unici posti liberi in fondo al tavolo. Non erano i loro originari e si trovarono l'uno di fronte all'altra.Fissarono i piatti della torta che la madre di Lucy mise loro davanti, mangiandola con poca convinzione, entrambi estraniati dal caos allegro che li circondava.Azzardando uno sguardo davanti a sé, la donna colse Fausto che la guardava. Di nuovo il suo stomaco si contrasse. Ma Lucy, nella sua tranquillità e riservatezza, non era mai stata una codarda. E non aveva mai amato fare la civetta. Dopo quello che era successo sul retro, poi, sarebbe stato ridicolo. Ricambiò lo sguardo, a lungo, senza lasciar trapelare il maremoto che la attraversava, ma solo l'interesse che provava nei confronti di lui.Si fissarono, occhi azzurri dentro occhi grigi, immobili all'apparenza ma attraversati da correnti inesorabili di desiderio, di adrenalina, finché di nuovo dall'esterno ruppero l'incantesimo: era ora, per gli ospiti, di levare le tende.Partì il solito bailamme di baci e abbracci, e Lucy tremò tra le braccia di Fausto esattamente come succedeva così tanto tempo prima, prima che si mettessero insieme e lei aspettava con ansia il momento dei saluti per sentire le sue labbra sulla guancia, il suo abbraccio che la stringeva.E come allora, lui la strinse più forte di quanto avrebbe dovuto e le sue labbra aleggiarono a lungo sulla guancia porta per riceverle.E poi ...
    ... rimasero solo i piatti da lavare e gli avanzi da riporre.Quando, finito di riordinare, Lucy riuscì finalmente a tornare nella propria stanza, controllò lo smartphone che aveva lasciato lì.Tra le varie notifiche ce n'erano anche di Facebook. Un nome sui messaggi le fece mancare un battito. Fausto.Con un respiro profondo lo aprì.“Solito posto, solita ora.” diceva. Tutto qui.Un altro flusso di ricordi la attraversò: la sveglia che suonava alle tre, il salto di quasi un metro e mezzo giù dal balcone, la corsa tra gli alberi... Fausto steso sul plaid, magro e nudo alla luce della luna crescente, le lucciole che gli danzavano intorno al ritmo del fruscio delle foglie e dell'erba estiva, che la guardava invitandola a spogliarsi del poco che aveva addosso e a raggiungerlo.Chiuse gli occhi, quasi ansimando. Avrebbe avuto il coraggio di farlo?Il suo corpo le diceva di sì: rivolto verso la portafinestra che dava sul balcone, non vedeva l'ora di uscire, di andare da lui, di sentirlo di nuovo contro di sé, su di sé, di gustare ancora una volta il suo sapore e il suo odore.La sua razionalità le diceva no, non farlo! Non ricordi quanto male ti ha fatto l'ultima volta?Quando la sveglia suonò, poco più di un'ora dopo, la trovò pronta che ammazzava il tempo leggendo un libro. Aveva deciso: non era più una ragazzina ed era in grado di gestire le relazioni ora. Questa notte sarebbe stata solo sesso. E un caso isolato.Si alzò dal letto stiracchiandosi.Come allora, indosso aveva solo il magliettone nel ...
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