La puntura militare al petto, un rito di iniziazione maschile
Data: 01/12/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Armodios, Fonte: EroticiRacconti
... maschili seminudi immersi in quella miscela di odori era conturbante. Turbamento e eccitazione aumentarono a mano a mano che i gruppi di cinque cominciarono a darsi il cambio. Ai ragazzi che uscivano era stato detto di stendersi per un quarto d'ora sui materassini da palestra stesi per terra, prima di andare a riposare nelle camerate, in modo da poter intervenire in caso di shock anafilattici. Molti uscivano ancora baldanzosi com'erano entrati, ma molti altri invece si mostravano provati, qualcuno un po' sanguinante perché capitava abbastanza spesso che i grossi aghi usati per le iniezioni bucassero qualche piccola vena, obbligando a estrarre e riconficcare l'ago nell'altro pettorale. Tutti all'uscita avevano una gran voglia di lasciarsi andare su quei materassini, tanto che a nessuno veniva in mente di fare lo schifiltoso all'idea di buttarcisi per qualche minuto, dando il cambio agli altri ragazzi che li avevano appena lasciati caldi del loro corpo, zuppi del loro sudore e intrisi del loro afrore. Stavo assaporando quella scena già carico di endorfine e impaziente di fare l'esperienza e di essere punturato per la prima volta anch'io, quando sentii chiamare il mio nome nel successivo gruppo di cinque. Rimasi quasi senza fiato a vedere quanto erano fighi i quattro ragazzi che venivano fatti entrare assieme a me. Come ho detto, in quella caserma eravamo stati selezionati per le nostre caratteristiche fisiche, e nella vita civile eravamo quasi tutti sportivi praticanti (fra ...
... di noi alla fine avrebbero molto insistito per trovare qualcuno disposto a firmare per prolungare il servizio in qualche corpo scelto), ma quei quattro in gruppo sembravano l'incarnazione di una fantasia erotica. Ma per me la sorpresa davvero insperata fu vedere che fra quei miei quattro casuali compagni in quel rito di iniziazione, subito dopo di me fosse stato chiamato anche Riccardo, l'amico, emiliano come me, che mi ero fatto fin dal primo giorno, quando era bastata qualche occhiata per rivelarci che avevamo in comune molto, e senz'altro il sesso. Frequentandoci da subito intensamente, avevamo presto scoperto che avevamo in comune proprio quel tipo di sesso, maschio, a momenti duro, esigente, cui non sapevamo dare un nome, ma di cui la disponibilità a darci e accettare l'uno dall'altro anche dolore fisico come segno di affetto, di fratellanza, di legame profondo era una componente sostanziale. Era la prima volta che mi capitava di trovare un altro come me. Avevamo usufruito entrambi del rinvio universitario, e a 23 anni, eravamo visti come uomini fatti dai nostri commilitoni, in maggioranza più o meno diciottenni o diciannovenni. E a 23 anni, e con quel tipo di predisposizione a un'omosessualità maschia e dura, nei giorni precedenti ci eravamo anche confessati che il momento della nostra prima iniezione al petto ce lo eravamo entrambi immaginato e anticipato da molto tempo. Non vedevamo l'ora di affrontarla. Ora farlo insieme sarebbe stato esaltante. E sarebbe stato molto ...