Odette: oui je suis putaine, 4a parte ( il forno di mastro giuseppe)
Data: 20/08/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69
... passato al sinistro e stavolta lo stava stringendo tra le labbra talmente forte che la ragazza si scoprì ad apprezzarne anche il dolore, pur essendo pronta ad intervenire se glielo avesse morsicato per il morboso piacere. Dato che si era consegnata a Giuseppe, questi le aveva già afferrato la natica destra e le stava cercando l’ano con le dita indice e medio della sinistra; la mano destra dopo aver stretto ancora una volta il seno sinistro di Odette era stata fatta scendere a prendere possesso della vulva della ragazza, che si stava gonfiando e bagnando. A Odette il sesso non dispiaceva mai. Giuseppe ormai infoiato leccò ampiamente il petto ed i seni della ragazza, poi salendo fino al collo e sotto il mento cercò un bacio in bocca che la ragazza gli rifiutò scostando il volto di poco, ma gli offrì ugualmente il suo collo affinché lo leccasse e baciasse. Chiaramente Giuseppe non era il suo uomo, ed i denti doveva averli, vista l’età sporchi e consumati. L’alito d’alcool poi…Odette stava muovendo la sua mano in cerca del cazzo di lui, dato che ormai a quel punto doveva essere ben grosso, ed in via d’indurimento. Giuseppe la aiutò mollando il sesso bagnato della ragazza, ma non il suo dito indice sinistro ormai ben saldo dentro l’ano di lei…la qual cosa le fece cacciare un rantolo: era lei il sesso debole:
“Ahn !”
La grossa fava di Giuseppe era in mano alla ragazza, ed accorgendosi che il cazzo di Giuseppe era piacevole e caldo alla presa, ne dedusse che almeno quello se ...
... lo sciacquava, o forse anche la moglie glielo puliva…le piacque così tanto sentirselo ingrossare e pulsare di vita tra le dita ed il proprio femminile palmo che ci si sfregò tutto il corpo casualmente dando alla cappella di Giuseppe la soddisfazione di sentire il calore e la carezza del giovane corpo liscio caldo e pulito di lei. La penetrazione era molto vicina, ma Giuseppe all’improvviso si fermò, e disse spiccio alla donnina facendole segno con la propria lingua di fuori a mò di leccata:
“Stenditi sul tavolo ! Dai ci vorrà poco…su svelta !”
Odette si stese sul tavolo, e allargò le coscette come fossero i gambi d’una forbice. Aveva compreso perfettamente: Giuseppe voleva leccarle la fica…con quel gesto ogni uomo andava in tiro dopo aver apprezzato la piccola rosea e carnosa vulva di lei con quel suo pelo d’un biondo raro. La piccola cubatura ricurva del locale col forno rese più intimo l’incontro tra i due. Il calore non sarebbe mancato di certo, dato che il forno era in pre accensione mercé dei tizzoni incandescenti piazzati ad arte. Lui le sollevò le gambette lasciando stese sul tavolo da lavoro le sole piccole natiche di lei, poi dopo una leccata multipla, rapida e a lingua dura sul roseo ano, e sull’inguine di lei, le piantò all’improvviso il dito medio della destra nel culo, e ce lo spinse rapidamente. Non fu tanto gentile, ma dovette essere abile; la ragazza non ebbe il tempo di protestare. Odette sentì del dolore per la velocità dell’invasione, ma poi lasciò ...