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Affettività predatoria. Il Sig. M. Il consulto.
Data: 22/08/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Tibet
... allargata da altri cazzi, voglio essere l’ultimo, mi piace scoparti dopo questi folli.- Lei in un moto di ribellione lo insulta. -Porco.., porco! Pazzo depravato! Fa che io esca da qui e ti faccio rinchiudere, sei pericoloso. Sei un animale!- -Zitta! Zitta... devi essermi grata sai? Ora hai il modo di vivere tutte le ossessioni sessuali, le deviazioni, le conoscerai di persona, avrai una esperienza gratificante...- La prende e la alza, prende da un mobile un oggetto. Sono delle manette ricoperte da pelliccia, gliele rinchiude ai polsi, la trascina con se al centro della stanza. Ora lei vede sul soffitto un gancio, un gancio appeso ad una catena che lui fa abbassare. -No... no... questo no! Ti prego... non farmelo! Ho paura ad essere legata così, faccio qualsiasi cosa ma non questo!- Lui non l’ascolta, passa il gancio alle manette e tira a rialzare la catena. La tira e lei si sente sollevare verso l'alto, è tutta distesa ormai, inarcata, i suoi piedi toccano appena il pavimento con le punta delle dita. -Puttana, ora proverai dolore, dolore e piacere! Ti voglio sentire piangere e pregare! Pregami, pregami... scongiurami di lasciarti libera.- Lei ora è terrorizzata -Non ti pregherò mai... animale! Tu non sei un uomo ma una belva...- Lui ora ha in mano un frustino, lo prova contro il palmo dell’altra mano e poi la colpisce forte sui glutei. Ora il frustino sibila e schiocca contro quelle carni tenere! -Questo è l’antipasto... puttana. goditelo perché dopo soffrirai parecchio.- ...
... Ora è il seno ad essere colpito, i colpi cadono proprio sui capezzoli e lei sente delle fitte atroci di dolore. -Pregami, pregami... puttana...- -No... mai... mai...- Lui chiama gli uomini, li fa avvicinare. Lascia a loro il compito di colpirla, rilascia appena la catena, la rilascia quel tanto che permetta a lui di prenderla sotto le cosce, allargargliele e penetrarla, lui in piedi e il suo cazzo dentro di lei a fondo. -Colpitela sulla schiena. Deve urlare...!- Gode nel sentire la sua figa stringersi sotto i colpi di frustino. Le tiene le mani sotto le cosce e la alza quel tanto per uscire ed entrare. Gode delle sue urla di dolore. -Pregami... chiedi pietà... fallo troia...- E’ appena un lamento che esce dalla sua bocca. -No... mai...- Le contrazioni della vagina lo fanno godere e la riempie. Ora è di nuovo sollevata fino a toccare terra appena e ricomincia il tormento. Gli uomini hanno ripreso forza usano diversi strumenti. Tenaglie per i capezzoli. Un divaricatore ginecologico per aprirle figa e culo. Ripetutamente la fanno abbassare, la mettono a pecora sul pavimento e la prendono. Ancora figa e culo la riempiono e la ritirano su. Ma lei non cede, mai avrebbe creduto e poi ammesso lo strano rapporto che prova con il dolore. Ora capisce pienamente il bisogno e la ricerca di alcuni suoi pazienti di prove atroci, vede lo stretto legame con la libidine. Ed è strano, odia il suo aguzzino e lo desidera, sa che lo ama. La lasciano sul pavimento come una cagna legata alla catena. ...